Bene o male mi è capitato spesso nel corso degli anni di smobilitare cose che non utilizzavo più sul mercatino dell’usato. Non è tanto una questione economica, lo è anche quello non sono ipocrita, ma per roba che mi era servita e ora ha cessato quella funzione, mi sembra giusto disfarmene in modo intelligente anziché lasciarla marcire in un angolo del garage. Con internet è innegabile che ci siano state ottime occasioni, non parliamo poi dei tempi d’oro di Ebay.
Li mi è capitato di vendere addirittura al di sopra di quanto speravo, ma forse era la novità di Internet di allora. Una di queste vendite fu un telefono Nokia, quello famoso a “banana” che compariva anche nel primo film di Matrix. Venduto ad un prezzo superiore le mie aspettative per via dei rilanci d’asta, mando il tutto al venditore che mi paga anticipatamente. Spedisco, è una ragazza almeno stando all’indirizzo, e gli mando la comunicazione che ho spedito e quindi di attendersi che da li ad un giorno o due sarebbe passato il corriere. Risposta: “grazie, ma che telefono ho comprato?”. Boh, questa non sapeva neanche cosa avesse comprato, aveva letteralmente partecipato all’asta probabilmente in modalità euforia paradossa.
Oggi le cose sono ben diverse, complice la crisi, i truffatori con numeri da circo equestre, la mia poca voglia a starci dietro a queste cose, le vendite sono rare e lunghe. Ma sopratutto fastidiose. Non ho mai tirato una sola che sia una, di solito quando vendo qualcosa è perché funziona ed è stato ben trattato, chi mi conosce di persona lo sa. Al lavoro quando restituivo i telefoni erano sempre ben puliti, con pochissimi graffi e ricomponevo pure la confezione come mi era stata data, con le plastichine sopra al display. Il mio collega spesso mi pigliava in giro dandomi dell’esagerato, gli altri di solito portavano telefoni senza l’alimentatore, mezzi demoliti e la confezione manco a parlarne. Semplicemente non era roba mia, per cui la trattavo come fosse roba mia.
Oggi la frontiera della vendita all’usato è Subito e Kijiji, a cui di recente si è aggiunto pure Facebook anche se quest’ultimo non mi pare funzioni sto granché. Di queste piattaforme sono stato utente bi-valente, cioè sia compratore che venditore, ma per lo più venditore.
Però il tono delle conversazioni da qualche anno è sempre più o meno lo stesso. Chi compra parte da uno strano assunto per cui chi vende è un disperato, e quindi si sente in diritto di fare richieste assurde oltre che “sbrufoneggiare” in vario modo. Come se fosse l’unico acquirente possibile in tutto il pianeta.
L’ultimo è di questi giorni, prima un messaggio dove “ciao, ti offro x” dove x è una frazione del prezzo richiesto, che chiaramente è stato alzato di proposito. Perché in Italia se non contratti non sei nessuno o sei un perdente. E come se il furbo fosse solo e sempre il compratore, così i venditori alzano il prezzo per dare l’illusione dello sconto e di aver fatto l’affare. A volte penso che conti più quello che l’oggetto comprato..
Ad ogni modo negli annunci metto quasi sempre che se non rispondo “avete fatto una richiesta da idioti“. E siccome agli idioti non rispondo, va da se che siete stati appena finemente insultati dal sottoscritto. Questo il giorno dopo rilancia con X più qualche euro, manco a dire di fare lo sforzo. Niente, cestino il messaggio, che dopo 20 secondi mi ero nuovamente dimenticato di lui. Terzo giorno nuovo messaggio “Se non mi rispondi allora io compro da un altro“. LOL!
Ero in dubbio se rispondergli “compri pure da quell’altro” o ignorarlo, l’ho ignorato. Quarto giorno “Io c’ho i soldi, se ti va bene così, altrimenti farai la fame a fine mese“. Whaat?! ahahaha che simpatico umorista!
Di sicuro a questo anche se mi offrisse più soldi di quanto chiedo non gli venderei nulla, perché è uno sbruffone rompipalle, e non c’è il rischio ma la certezza che venga a rompermi l’anima con richieste post-vendita, che da privato non sono tenuto a dare se non per gentilezza.
Si stava meglio quando si stava peggio…
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