Mille e tre cilindri

Stavo guardando il video della presentazione della Nissan Juke 2020, un SUV. Al di là dell’aspetto estetico e quello che ci “gira attorno” l’auto comunque è innegabilmente di dimensioni importanti. Quasi quattro metri e trenta di lunghezza e non ricordo quanto ma non certo poco nemmeno in altezza e larghezza. Specie la parte frontale a livello aerodinamico e di peso, in ordine di marcia, si faranno sentire.

Poi il presentatore alza il cofano “e qui abbiamo un mille tre cilindri da 110 cavalli”. E la moda del cosiddetto “downsizing” cioè di ridurre la cilindrata e il peso, e attraverso il turbocompressore tirare fuori un bel po’ di cavalli per un motore del genere. Il fatto di avere tre cilindri e non quattro è per il peso, ma il cilindro perso deve essere compensato da un sistema che permette di non sbilanciare l’albero motore e avere vibrazioni deleterie.

A me viene in mente subito una domanda, ma quanto durerà questo motore? Parlando con il meccanico qualche tempo fa, anche lui confermava. Poco, e già ha dovuto mettere mano a diversi modelli, molto nuovi che però neanche arrivati in zona 100.000 km è andato tutto per aria. Qui addirittura su un SUV, con una impronta aerodinamica non proprio favorevole, e peso complessivo della vetture è già chiaro come andrà a finire.

Tra l’altro in tutto questo giro per il consumatore finale sono solo fregature, già all’acquisto perché di fatto non c’è una riduzione di prezzo rispetto a prima, in seconda battuta quando il motore comincerà ad avere rogne precoci dovute a quanto detto sopra e ad una sovralimentazione che da potenza da un lato, ma stressa meccanicamente il motore dall’altro, levandogli di fatto “vita”.

Io una vettura del genere non la comprerei. Un motore di questo tipo ha senso su vetture dimensionalmente ridotte e con peso contenuto, ovvero le city car, ma su auto di categorie maggiore e addirittura un SUV, mi pare si stia davvero esagerando.

Immagine di copertina di  Tomasz Mikołajczyk from Pixabay