E’ impossibile non imbattersi nella rete in queste singolar tenzoni, che si potrebbe pensare essere prettamente italiane ed invece sono internazionali.
L’altro giorno però, nell’ennesimo trito e ritrito “confronto” mi sono posto una differente visione che si sintetizza nella domanda “Android e Ios (Iphone) sono comparabili?”. La domanda forse sembra banale e stupida, sono due sistemi operativi, e relativi modelli che li fanno girare, espressamente mobile, certo che sono comparabili, ma ci sono dei però.
Sicuramente il primissimo aspetto è quello economico. Gli Iphone costano di più, in particolare modo quando si esaminano i modelli non top di gamma. Lato Android si parte da sotto il centinaio di euro in su, passando per un numero quasi infinito di sfaccettature. Proseguendo nel ragionamento però vedremo che le cose non sono come appaiono.
Google ha scelto (in buona parte) il “modello” Microsoft, ovvero noi facciamo il sistema operativo, e gli altri fanno l’hardware. Apple ha il suo modello, definito “closed” che prevede di farsi hardware e software. Non esiste un vincitore e un vinto, perché fino ad ora entrambi si può dire abbiano avuto ragione, tuttavia le percentuali si spostano da una parte all’altra a seconda delle circostanze.
Ovvero, in una fase iniziale Android ha permesso di essere adottato da chiunque, mentre Google si concentrava sullo sviluppo del software. In una fase successiva, che possiamo definire quella attuale, le cose tendono a ribaltarsi, il vantaggio di Apple sta venendo fuori perchè potendo “tarare” il software su un hardware certo e che per giunta si è scelta da sola, riesce ad ottenere miglioramenti su molti settori, mentre il rivale è costretto a correre dietro a problemi di vario tipo, plafonando il potenziale migliorativo. L’attuale linea Pixel di Google cerca proprio di tamponare questa situazione percepita dall’utenza.
Un secondo aspetto è il supporto. Nel prezzo, indiscutibilmente caro degli Iphone, è compreso un supporto del prodotto, inteso come aggiornamenti, che in genere varia tra cinque e sette anni. Nella vita un iphone si vede passare anche 5-7 major release. Nella parte opposta, il prezzo minore non giustifica gli sforzi. Non a caso la stessa Google ha spronato i produttori a fare di più, e la linea Nexus aveva proprio questo scopo. In realtà quasi il 100% dei produttori non ha un supporto comparabile. Come dicevo, Google ha forzato i produttori a fornire aggiornamenti per 18 mesi, in alcuni casi sono 21. Il problema è che questa finestra temporale è discrezionale del produttore, che a sua volta avendo personalizzato Android, si ritrova in casa dei programmatori “di seconda linea” che molto spesso si trovano in difficoltà poiché lavorano sopra codice fatto da altri. E sono problemi grossi per i produttori, perché non possono “copiare” il ritmo imposto da Google e in seconda fase sono problemi economici non secondari. Uno derivato dal fatto di pagarsi lo sviluppo interno, e secondo e forse più importante, un aggiornamento software sui modelli di uno o quasi due anni prima incide in modo consistente sulle vendite dei modelli attuali.
Il risultato appare chiaro nel parco macchine circolante. La deframmentazione di Android è evidente, mentre Apple riesce a spostare il 90% dell’utenza sull’ultima versione. Questo porta ad un ulteriore effetto, ovvero chi deve fare le app si trova davanti a questo dato di fatto, motivo per cui sono esplose le cosiddette app ibride (vedasi Flutter) oppure le PWA (progressive web app) promosse non a caso da Google stessa.
Possiamo concludere con alcune considerazioni, se si cambia smartphone ogni due anni, il problema del supporto non sussiste. Le analisi di mercato però mostrano che si tende a tenere il telefonino sempre più a lungo, per svariate ragioni non soltanto economiche.
Inoltre Android e Iphone hanno due metriche di utilizzo differenti. Se siete smanettoni che volete la personalizzazione nel dettaglio, Android è la scelta obbligata. Stessa cosa se non volete spendere e se il telefono rimane congelato alla versione x (e magari neanche usate le app) poco vi interessa. Se invece vi interessa il valore residuo per una rivendita due anni dopo, Iphone è la scelta migliore.
Questo mi riporta verso l’inizio del post, non ci sono vincitori anche perché non esiste un mercato unico di pensiero, ma ci sono più sotto mercati che permettono ad entrambi di prosperare. E questo ci porta alla domanda sulla comparabilità delle due correnti di pensiero, ovvero fanno la stessa cosa ma in gran parte sono differenti.
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