Fra un po’ cominceranno ad arrivare le recensioni dei nuovi Imac da 24″ del 2021. Le precedenti versioni erano da 21 e 27 pollici. Questa ultima ancora disponibile con processore Intel.
L’adozione dei nuovi processori System On a Chip (soc) si vede tutta, con una dispersione termica di fatto nulla rispetto ad intel, al fatto che appunto ci sia (quasi) tutto il necessario nel processore a 5 nanometri (ricordo che Amd e Intel che producono SOLO processori, questa grandezza non l’hanno ancora raggiunta) lo spessore del prodotto sembra uscire da un film di Kubrick.
Anche sul piano industriale ci sono cose non da poco. Questo prodotto è proposto in sette varianti di colore, che non riguardano solo la scocca, per altro in alluminio. Solo li ci sarebbe da discutere sulle complessità di colorazione dell’alluminio, ma sorvoliamo. Il colore è riportato anche nel cavo di alimentazione e negli accessori, cioè la tastiera, il mouse o il trackpad se richiesto.
Pensate solo al casino produttivo e di approvvigionamento. Cioè non è che produci “N” pezzi per colore, se poi il giallo vende più del rosso, ma non quanto il blu? Se già questo è il delirio, aggiungiamo che le tastiere, come detto colorate, sono come è noto nazionalizzate nel layout. Quindi quel pacchetto, con quel colore, andrà proprio in Italia, un’altro in Francia, eccetera. Evidentemente con le vendite di Iphone e di recente con gli Ipad colorati, devono avere un qualche algoritmo che è in grado di fare una previsione per singola nazione, se non addirittura per ulteriori restrizioni geografiche.
Tuttavia il prodotto mi lascia molto perplesso sul piano stilistico. Infatti non sono il solo ad aver avuto l’impressione che questo sia un oggetto primariamente di design, o meglio da collocare dentro un certo ambiente di design. Infatti se andiamo ad analizzare quanti di noi conoscono visivamente il retro del nostro monitor, oppure hanno il monitor in una posizione che si veda il retro, direi che probabilisticamente un buon 80% questo è accostato al muro o ad un mobile.
Il risultato sarà che la sgargiante colorazione con il logo apple (decisamente vistoso), che tanto mostrano nella scheda prodotto, di fatto non la vedrà nessuno. Ecco perché questo prodotto sembra essere molto “flagship” come direbbero gli inglesi. Cioè in una reception o un ufficio di rappresentanza sicuramente un oggetto del genere farebbe la sua figura.
Ma la situazione diventa quanto meno paradossale quando il prodotto lo si guarda dal lato giusto, cioè dove esso deve essere utilizzato.
Se guardiamo al modello precedente in pianta frontale, che oramai risaliva ad oltre 10 anni fa, fa ancora oggi la sua porca figura. Ovvero appare moderno nonostante gli anni.
Quello nuovo sembra invece già vecchio. Infatti non ha una cornice ridotta, anzi sarebbe più corretto dire che ha una cornice, quando già moltissimi monitor da alcuni anni non ce l’hanno proprio o è talmente ridotta da essere difficilmente visibile. Il nuovo Imac per giunta in tutte le colorazioni si presenta con questa cornice bianca!
Ad esempio a monitor spento è letteralmente brutto, si vedono appunto le cornici che sembrano anche più grandi di quello che sono. E a monitor acceso la cosa è pure peggiore, perché tra la fine dello schermo utilizzabile e la cornice, che come ho detto è bianca, c’è una leggera cornice nera. Veramente un pugno nell’occhio!
Sotto il monitor, riprendendo i vecchi modelli e sfruttando quella parte per inserirci la scheda madre, la fascia che già era presente nel passato, di solito in alluminio qui riprende la colorazione del retro. Solo con una tonalità più chiara andando a fare il match con il piedistallo, anch’esso colorato nella stessa gradazione. Ma rispetto al passato manca il logo dell’azienda, o comunque un qualsiasi elemento di rottura. Il risultato è che la parte frontale, per altro realizzata in vetro, è anonima e poco armonica. Di solito ci mettono il logo in ogni dove, e qui che avrebbe avuto una funzione estetica importante, cioè rompere la pesantezza di quella fascia, non ce l’hanno messo!
Personalmente in quest’area avrei replicato il modello precedente, quindi di colore nero, con una fascia inferiore ridotta se non del tutto assente. Mentre avrei ceduto leggermente sullo spessore, che è vero essere di impatto a livello pubblicitario ma poi sul piano estetico diventa nullo per importanza rispetto alla pianta frontale.
Questo chiaramente come avevo anticipato qualche paragrafo sopra, può generare un diverso impatto visivo in contesti come una scrivania di una reception, o nella scrivania di un direttore / avvocato eccetera. In quel caso l’impatto visivo è a favore non dell’utilizzatore ma del cliente che vede un oggetto piacevole e ben rifinito.
Sono abbastanza sicuro che un modello 2022 avrà un ritocco di qualche tipo proprio in questa zona, perché non sono il solo ad aver notato queste storture stilistiche fatte da un marchio che nel tempo ha usato proprio il design come segno distintivo.
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