In questi giorni Microsoft ha presentato, sicuramente con meno enfasi mediatica, Windows 365. In realtà non è un nuovo sistema operativo ma un servizio che mira a portare virtualizzati Windows 10 e Windows 11. Ovviamente sulla infrastruttura Azure.
Diciamo che sul piano sostanziale non ci sono effettivamente novità tecnologiche, qualcosa di simile si poteva già fare, ma ora diventa un servizio decisamente più strutturato in cui sarà possibile scegliere le macchine in base a tagli di CPU / Memoria e Disco. La parte di rete invece dovrebbe essere uguale e si parla di 10 Gigabit/secondo con latenze davvero bassissime.
Se poi parliamo di concorrenza, Citrix queste cose le fa da almeno 15 anni se non di più, Vmware siamo li. La differenza è che in questo caso il produttore del sistema operativo può lavorare in sinergia con il suo stesso servizio, per cui sulla carta ci dicono che le prestazioni saranno indistinguibili da un pc reale.
L’unico dato mancante, ma è solo questione di tempo, il prezzo. Per ora una indiscrezione parla di 31$ al mese per la versione più “povera” del servizio. Il prezzo sarebbe riferito senza limitazioni di tempo/utilizzo come invece molti servizi cloud, tra cui lo stesso Azure, ci avevano abituato. Fatturando solo il tempo effettivamente utilizzato.
372$ l’anno sono tanti o sono pochi? Leggendo i vari commenti come temevo la maggioranza non ha capito un tubo. Microsoft è stata brava con la parte del marketing, ci dice infatti che andremo a risparmiare, poiché la parte del personale IT diventa “semplice“. In realtà non dice mai esplicitamente che non serve. Ma il messaggio intrinseco è proprio quello, e come detto pare abbia fatto centro. Probabilmente in Italia più che altrove.
Moltissimi commenti infatti ritengono che le aziende potranno risparmiare cifre improbabili perché il personale IT non servirà più. Come faceva notare più di qualcuno, che viste le osservazioni fa parte dell’IT tanto bistrattato, Windows 365 non esce con l’immaginazione, un computer e quindi un sistema operativo per collegarsi ci deve essere in ogni caso. Quindi il problema non solo non viene eliminato, ma probabilmente viene amplificato.
Oltre a quello, visto che faccio quel mestiere, se uno è bravo il costo aziendale di supporto per hardware e supporto sistema operativi è davvero basso. Nel mio caso sono intorno alle 20 ore ANNUE! cioè nulla… la maggioranza del supporto è all’utenza che pasticcia con i software accessori, cosa che succederebbe a prescindere da dove gira fisicamente Windows.
Potrebbe essere un discorso differente per quanto riguarda il ricambio dell’hardware, o meglio l’ammodernamento. In questo caso spostando tutta la parte computazionale altrove, l’hardware esistente dovrebbe durare davvero uno sproposito. Peccato che già oggi l’hardware reale dura tantissimo se pensiamo ad un uso ufficio. Poi il calcolo dovrebbe essere su grandi numeri, perché appunto 372$ l’anno, o 744$ in due anni, esce fuori un computer decisamente molto più carrozzato e prestante del taglio minimo di Windows 365. Senza fare analisi troppo dettagliate direi che fino ad una cinquantina di utenze la cosa non convenga per nulla.
Sopra è da valutare. In ogni caso poi si deve utilizzare l’infrastruttura Azure anche per i server, e anche li i costi lievitano non di poco. Neanche oso immaginare se bordo strada qualcuno tira una legnata con lo scavatore e trancia i fili della fibra ottica (fatto realmente successo).
Tuttavia paradossalmente questo sistema è ottimo per un reparto IT perché permette di fare cose decisamente interessanti e nuove. Ma che permetta di far risparmiare soldi all’azienda…ehm quello proprio no, anzi se ne andranno a spendere parecchi di più e il livello di produttività, o se vogliamo di ritorno economico, a mio avviso è profittevole solo su un ristretto numero di casi.
In ogni caso il futuro è quello, nel momento che i prezzi andranno a scendere, le varie valutazioni andranno riviste.
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