Dopo un periodo di tempo di prova, la nuova privacy di Apple funziona. E pure bene direi, infatti tutte le APP sono partite con le richieste di profilare, spiare e quant’altro. Come avevo anticipato in altro post, Apple ha fatto una mossa furba.
La questione delle privacy, se fatta realmente e non solo mediaticamente, porta in dote un bel po’ di soldi oltre che nuovi utenti. Siccome Apple vende prodotti e servizi relativi agli stessi, ma non pubblicità in senso canonico (vende la possibilità di pubblicizzare le app dentro l’app store, come Amazon per i prodotti dentro il suo e-commerce). Della profilazione altrui non gli frega nulla. Però mettere un blocco imposto dall’alto avrebbe indispettito chi fa le APP, quindi perché non far decidere all’utente?
E chiaramente chi è il deficiente che dice “Ok profilatemi anche l’anima”. Ovvio che alla pop-up che ti chiede se vuoi cedere i dati personali clicchi su no, che poi è il pulsante predefinito. E chi costruisce questi software si trova davanti al bivio. Non permetto all’utente di usarla oppure rinuncio alle metriche ma fornisco lo stesso il prodotto? La prima scelta è un suicidio, persino per i grossi nomi, figurarsi per quelli più piccoli.
Risultato, le pubblicità che vedo sono completamente a caso. Nella trimestrale di Facebook la cosa si è già vista, e la privacy è entrata poco più di un mese fa, alla prossima analisi dei conti è ipotizzabile addirittura un meno 20%.
Chi comprava pubblicità ha visto una netta diminuzione dell’efficacia delle campagne e non è più interessato ad investire “sparando a casaccio”. Bisogna poi tenere conto che il mercato più grosso, quello statunitense, vede appunto l’iphone con tassi di adozione elevati, vicini al 60%. Già nel 2019 aveva superato Android, che proprio l’anno scorso e ancor di più si prevede quest’anno, crollerà. Diverso chiaramente il discorso in Europa.
Se poi si è dentro l’ecosistema Apple, come lo sono io, ho notato non pochi particolari. Persino lo spam sulla a posta è crollato a livelli infimi. Ad esempio adesso se apro Maps non sa più dove sono, piazza il pallino a decine, a volte centinaia di km fuori bersaglio.
Per Facebook sarà un gran problema, una consistente perdita degli incassi mina la possibilità di acquisizioni future (brevetti in primis). Dovranno tirare i remi in barca e ri-organizzarsi. Come pare abbia fatto Google. Con le metriche utilizzabili sarebbero comunque in grado di profilare la gente. Sarebbe interessante sapere come, ma è top-secret.
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