Uno dei due fratelli Bodganoff deve aver dato ordine di Dumpare Bitcoin, ed oggi 20 settembre 2021 il delirio e terrore. Praticamente il 90% delle altcoins è entrato in panic mode come non si vedeva da tempo.
In effetti non è stato un crash vero e proprio, ma un panic selling generale perché le operazioni di vendita sono durate tutto il giorno e ancora quando scrivo non sono terminate. Ma cosa ha causato tutto ciò?
E qui per la prima volta in modo decisamente netto una notizia che non è correlata in modo diretto, o anche solo parzialmente indiretto, al mondo delle cripto valute, ha fatto il suo ingresso “nel nuovo mondo“.
Infatti tutti i mercati oggi hanno subito la stessa sorte. La causa è imputabile al crash della Evergrande che altro non è che la seconda azienda immobiliare in Cina. L’azienda conta un fatturato di 65 miliardi di euro nel 2020 con addirittura quasi 4 milioni di posti di lavoro. In questi giorni le trimestrali davvero pessime e presunti debiti per 300 miliardi potrebbero aver innescato la bolla cinese, che di riflesso sarebbe quella globale. Già nel 2019 si indicavano rischi concreti di un nuovo effetto Leman Brothers che però era stato compresso, alcuni dicevano neutralizzato, dagli interventi necessari per il covid.
Tuttavia quella della Evergrande potrebbe non essere realmente una bolla come lo è stata in America per i mutui subprime. Infatti la Evergrande era coinvolta nelle costruzioni edilizie e non solo nelle compravendite. Proprio negli ultimi 10 anni la domanda edile in Cina era letteralmente salita alle stelle, tanto da attirare l’attenzione del governo circa la speculazione di questo settore. Il quale l’anno scorso ha emesso nuove leggi tali per cui aziende come la Evergrande non possono più vendere le case se prima non le hanno terminate. Questo avrebbe causato un improvviso blocco del sistema di approvvigionamento finanziario che avrebbe causato l’esposizione parabolica dell’azienda.
In sostanza l’azienda era in grado di reggersi in piedi dal punto di vista economico, ma proprio la sua “grandezza” in termini i persone e operatività, subendo poche modifiche legislative si è trovata in una difficoltà economica artificiosa dal punto di vista tecnico. Purtroppo tangibile sul piano sostanziale. Non sarebbe neanche l’unica, altre concorrenti infatti sarebbero già fallite.
Il problema è che questo andrà a generare un effetto domino, infatti queste aziende erano chiaramente esposte sul sistema creditizio bancario ed extra-bancario. Un default a questo punto colpirebbe in modo diretto anche loro con ulteriore spirale recessiva nell’economia reale, oltre alla perdita di investimenti (leggi capitale) dei cittadini. Moodys e Fitch oggi hanno declassato il sistema cinese ad altissimo rischio, praticamente vicinissimo al default.
E’ evidente che questa cosa sia impossibile da contenere nei confini cinesi, sempre che poi il governo intenda fare qualcosa in tal senso, ma sicuramente impatterà anche nelle economie occidentali. Come detto il sistema di mercato era già pronto a scontare uno shock economico, che a questo punto potrebbe essere il “casus belli” tanto cercato.
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