Sad but true.
La posta elettronica oramai non vale più granché, non quanto un tempo. Sebbene poi gira e rigira è ancora li e la si usa. Oggi ci sono altri sistemi di comunicazione, ma francamente trovo la cosa poco razionale, perché tutte le alternative di fatto sono proprietarie per definizione. Cioè appartengono a questo o quel brand, e quindi ci sono dei paletti, dei limiti. Non ultimo la distribuzione o popolarità che non è nemmeno un parametro stabile nel tempo. Facciamo un esempio concreto. Whatsapp, di fatto é diventato un pseudo-standard al posto degli SMS. Peccato che poi dopo l’acquisto di Facebook ci siano stati scivoloni di vario tipo e quindi molti abbiano deciso di rivolgersi altrove, di fatto frazionando in modo deciso il numero di utilizzatori.
La posta elettronica è un protocollo, non un programma di Tizio o Caio. Quindi scrivere una mail su Windows ed inviarla ad uno che sta su Macos è totalmente trasparente e “interoperability”. Certamente la e-mail è vecchia, creata nel 1971 ha oltre 50 anni, ci sono stati piccoli aggiornamenti nel tempo il cui ultimo di fatto risale al 2001 (RFC 2822).
Perché ne sto parlando? presumo sia la domanda che vi state chiedendo… perché Google sta dismettendo Gsuite che era il vecchio g-qualcosa-che-non-ricordo che era il vecchio Google for your domain. In pratica tanti, tanti anni fa, ci fecero dono della posta elettronica su dominio personalizzato in modo gratuito. Una GMail ma con dominio proprio, poi sono arrivate le versioni a pagamento dove aggiungevano questo o quello di cui poco ci fregava.
Anche perché nel tempo la posta è sempre stata più o meno gratuita e quindi per forza di cose percepita come di basso valore. Tuttavia nel tempo tra crisi finanziarie, nuove mode, la posta è diventata appunto secondaria. Gli ISP (internet service provider) neanche la danno più, anche perché si sono formati due grossi poli. Google per l’appunto e Microsoft. Poi ci sono una miriade di altri servizi minori, per cui comunque avere una mail oggi rimane semplice.
Con Microsoft avendo office la cosa aveva un senso logico. Google invece ha dovuto costruirsi una suite di ufficio, che ha la peculiarità (e forse il difetto) di essere esclusivamente online. In questi due contesti la posta è un accessorio e nemmeno quello più importante, tanto che le funzionalità bisogna proprio andarsele a cercare.
Quindi fine della pacchia, a giugno Google chiude Gsuite obbligando gli “scrocconi” come il sottoscritto a passare ad un profilo pagante… ecco qui però le considerazioni cambiano in modo radicale. Fino ad oggi usare la posta e qualche altro servizio era più che sufficiente. Nel momento in cui mi trovo a pagare valuto il pacchetto nel suo complesso. E quello Google mi pare poco appetibile.
Per altro i costi non sono esagerati ma nemmeno economici. Si oscilla tra 10/15 al mese per utente. Certo uno potrebbe dire che me frega, uso i domini gratis… si ma se vuoi un minimo di controllo e di pseudo biglietto da visita (essendo poi un informatico) il dominio ce lo devi avere. Farsi un server proprio, fattibile ma ci devi perdere tempo (e quindi denaro) sopra perché vuoi non vuoi qualche fix, manutenzione eccetera c’è sempre.
Quindi la posta elettronica costa, ma non vale…
Post pubblicato sulla Blockchain Hive.
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