Continua da parte uno
Ovviamente l’idrogeno continua ad essere studiato perché in linea del tutto teorica sarebbe un vettore energetico che nella sua fase finale si limita a rilasciare vapore acqueo anziché CO2. Ma come vedremo anche questo diventa a latere un falso mito.
Quindi produrre idrogeno, al netto di scoperte che però non esistono allo stato attuale, è energeticamente, e quindi anche economicamente, svantaggioso.
Ma facciamo il giochino dei “complottari”, esisterebbe un modo ma ce lo tengono segreto perché gli arabi s’incazzano, Elon Musk non vende le sue auto e qualsiasi altra scusa possibile o impossibile che vi venga in mente. Ottimo, quindi abbiamo idrogeno sotto forma di gas e quindi un potenziale vettore energetico… giusto?
Peccato che la forma gassosa richieda volumi elevati in termini di spazio, non a caso le cisterne di immagazzinamento iniziale sono alte quanto un palazzo di quattro piani. Giusto per dare un paragone di sintesi; 5kg di Idrogeno in forma gassosa, richiedono bombole da 55000 litri, o 15000 galloni per gli anglosassoni. Nel caso di una compressione ideale, vediamo a breve come, quindi allo stato liquido, ci vogliono 125 litri. Una considerevole differenza!
Per l’appunto il gas, come ad esempio il gas propano si può comprimere in una forma liquida, il famoso GPL. La compressione dell’idrogeno però è molto più complicata. Perché le forze in gioco sono parecchio più onerose.
Il GPL per autotrazione arriva intorno ai 15 BAR per diventare liquido, richiedendo nella vettura una bombola con resistenza di 30 BAR. L’idrogeno arriverebbe ad una compressione ideale di 700 Bar, che richiederebbe bombole con resistenza fino a 1300 BAR. Una follia. In giro per il mondo, compresa l’Italia, le bombole per legislazione arrivano al massimo a 350 BAR, richiedendo per forza di cosa una compressione, e pertanto una efficienza, minore.
Le bombole di idrogeno devono essere per forza essere prodotte in fibra di carbonio altrimenti il peso per autotrazione di una singola unità sarebbe troppo svantaggioso. Va da sé che queste sono molto costose. E non ho ancora citato l’altro punto dolente.
Per l’appunto c’è un ulteriore problema, l’idrogeno a differenza del GPL, per rimanere allo stato liquido deve per forza rimanere alla temperatura più prossima di -253°!
Immaginate l’auto ad agosto parcheggiata sotto il sole… ed infatti le bombole hanno obbligatoriamente un circuito elettronico e meccanico di sfogo. Il risultato finale è che ad esempio la Toyota Mirai parcheggiata mezza giornata sotto la canicola estiva con i serbatoi pieni, la ritrovi a secco senza aver percorso un centimetro.
Continua …
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