Continua da parte due.
Cito poi brevemente il discorso della pericolosità intrinseca, dato che l’idrogeno esplode praticamente al contatto con l’aria, mentre il GPL ad esempio necessita comunque di una fonte d’innesco seppur minima. Personalmente girare con bombole da oltre 200 bar sotto il sedere, mi renderebbe particolarmente ansioso.
Molte caratteristiche sono simili o peggiorative, ad esempio il peso “di sistema” è praticamente quello delle batterie, dato che le bombole pesano. Salvo che le disposizioni dei pesi non è omogenea, ottenendo a parità di mezzo, comportamenti diversi.
E siamo giunti al punto finale. Che diavolo ci facciamo con questo idrogeno? cioè come lo utilizziamo per ottenere la motricità sulle ruote? I motori a combustione con questo elemento sono stati abbandonati da tempo perché troppo complessi, costosi e con cicli di usura sconvenienti rispetto ai sistemi endotermici attuali.
Quindi si è virati pressoché all’unanimità dell’automotive alle fuel-cell. Cioè la carica di una batteria particolare, che poi darà corrente ad un motore elettrico…
A questo punto viene lecito domandarsi che senso abbia, se alla fine di questo giro pieno di insidie e complessità si arriva allo stesso risultato di una vettura elettrica con batterie al litio?! L’unica differenza sostanziale risiede nel tempo di ricarica, nel caso dell’idrogeno è sostanzialmente comparabile ad un rifornimento di GPL. Mentre come sappiamo le elettriche, escludendo quelle che hanno un sistema di sostituzione rapido, ci vogliono non meno di quarantacinque minuti per una carica all’80% che dovrebbe idealmente rappresentare un “pieno” di benzina.
L’auto ad idrogeno risulta essere una narrazione propagandistica a dir poco disgustosa, in quanto nella semplificazione si omettono particolari importanti. Come abbiamo visto poi qui di green c’è tutto l’opposto. Ottenere l’idrogeno è un salasso in termini di impatto ambientale persino peggiore delle attuali endotermiche. È costoso intrinsecamente su tutta la filiera, per cui una vettura costerà uno sproposito anche nel caso di una produzione di massa. Costi e impatto ambientale di stoccaggio sono peggiori di tutti i sistemi che ci siamo inventati.
Siamo ancora nel mondo di prototipi e sperimentazione, per altro giusta, se non cerchi non trovi. Ma qui ci voglio due o tre miracoli che statisticamente mi sembrano troppi.
Poi non è che i sistemi a batterie siano poi migliori delle endotermiche. Probabilmente l’unica mobilità green reale che ci siamo inventati è il calesse trainato da cavalli…
FINE
Scopri di più da Walter's blog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.