Alla fine, è arrivato il giorno “x”, in America si può comprare a caro prezzo, 3500 dollari, il Vision Pro della Apple.
Quindi scade anche il “non disclosure agreement” o NDA di chi ha potuto averlo in anteprima, ovvero blogger di un certo peso e testate giornalistiche specializzate. Di conseguenza possiamo sentire cosa ci dicono e ci mostrano loro e non la Apple.
La prima cosa che salta all’occhio è che effettivamente il video di presentazione del giugno 2023 non erano balle. Quanto ci mostrarono esiste ed è in commercio. Una constatazione che può sembrare banale, ma neanche due mesi fa Google nel presentare la sua AI ha taroccato il video di presentazione venendo poi scoperta.
L’effetto wow quindi c’è, un aggeggio, il primo della sua specie, che ci proietta nel futuro. In questo ricorda il primo IPhone, costoso e allo stesso tempo con dei vulnus pesanti, che però dava fortemente il sapore di quello che poi effettivamente è stato il futuro del settore.
Certo però che l’iPhone era l’evoluzione di un settore, qui siamo davanti ad un foglio bianco. Ed è questo il punto focale. Perché dopo aver visto tutte le meraviglie e anche qualche piccola stupidaggine, viene una domanda lecita.
Ma di questo Vision Pro, chi sarebbero i Pro? Non si capisce, anzi sembra quasi l’opposto, una maschera da sub che ti isola con la realtà. Un esempio su tutti in aereo quando ti vuoi guardare un film isolato dal casino e da eventuali vicini di seduta.
Un altro punto interessante è l’integrazione con il MacBook, quando lo ha davanti lo rileva e permette di spegnere lo schermo fisico per ricrearne uno virtuale dentro l’ambiente “mascherato”. L’effetto in quel caso è parecchio notevole, perché lo spazio non è più un problema e si può proiettare un monitor da 50-60 pollici davanti a noi. Tra l’altro, per dire la cura che ci ha messo la Apple, questo monitor che fluttua davanti a noi, ha persino la sua ombra (virtuale) proiettata nel mondo reale.
Di tutto il resto però, la domanda di cui sopra, rimane. Quali dovrebbero essere i professionisti e quale dovrebbe essere la “killer application” che distacca questo aggeggio da tutti gli altri che conosciamo?
Personalmente non riesco a dare una risposta, il 90% delle feature sembrano più indirizzate al free time e non al lavoro. Tuttavia, in America pare che la domanda abbia superato l’offerta, e il resto del mondo è ancora escluso. Quindi Apple ha già tecnicamente vinto la scommessa.
Per noi comuni mortali sarà il caso di aspettare almeno la terza generazione. Alcune feature spariranno, altre prenderanno il sopravvento, insomma si capirà dove si va a parare. Di certo però io continuo ad avere dubbi che fra 5-7 anni negli uffici ci sarà gente con mascheroni da sci in faccia a discapito dei monitor.
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