Riguardavo un mio articolo di sei anni fa, il 2018. Eravamo nel pieno del ribaltone di Node.js e dei vari framework che se le suonavano per diventare standard di fatto.
Pareva che ogni programma dovesse andare verso una riscrittura in JavaScript per stare al passo con i tempi. I vari nomi pesanti della Silicon Valley buttavano dentro risorse et pecunia. Ma sette anni dopo cosa è rimasto, chi ha vinto?
Su chi ha vinto la risposta è semplice, Python. Sul perché è doveroso spiegarlo, visto e considerato che coinvolge Node.
Quello che spiegavo sette anni fa è rimasto valido ed invariato. Node da solo non basta, il problema sorge dopo. React (Facebook) è in qualche modo il vincitore se guardiamo alla classifica numerica, ma non è uno standard de facto.
E questo è diventato un problema, mille interpretazioni, uno sproposito di librerie da scaricare, ovvero problemi di sicurezza. Più roba, più bachi, più possibilità di guasti.
Non parliamo poi del mantenimento, la sicurezza richiede l’ultima versione, e quindi la compatibilità o la matrice di compatibilità vacilla. Sono progetti Open Source e come tali vanno e vengono, la libreria “x” viene abbandonata dall’autore e tanti saluti.
I vantaggi dopo un po’ diventano problemi e poi incubi. Ho ripreso in mano vecchi progetti, non funziona una mazza perché quello è deprecato, l’altro non esiste o non è compatibile.
Sette anni dopo il mondo Node mi appare sbiadito, ancora alla ricerca del suo perché e poco appetibile sul piano della stabilità. Questo porta alla domanda successiva.
Cosa scegliere di studiare. Se stiamo dietro al mondo è un casino, si rimbalza come le palline dentro al flipper. Con gaudio magno da parte dei recruiter che ignoranti come capre credono di aver trovato il nuovo Torvalds. Questo sa dieci tecnologie diverse! Quando in realtà non ne sa una di serio, con il risultato di fare accrocchi per risolvere l’esigenza del momento, creando entropia nei software aziendali che si protrarranno con i relativi problemi per anni.
Ma tanto di tutto ciò chi ne capisce? Quattro gatti in azienda nel migliore dei casi, gli altri vivono nell’oblio, speso diventando schiavi paradossi del software. Cambiamo la nostra operatività perché il software non mi permette di mettere la virgola, le accentate. Follia!
Come diceva il buon Seneca nel 500 d.c. “cui prodest?”
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