Il titolo è un po’ forte, ma di fatto è l’unica spiegazione logica, perché poi l’altra è pure peggiore. Ovvero che i cittadini europei siano dei diversamente abili che vanno tutelati al pari di un infante.
Con la trovata dei “gatekeeper” l’Unione ha imposto delle regole che hanno violato il senso di iPhone come tale. Ovvero la possibilità di usare un altro store, di liberalizzare (e ricordo che l’uso era già possibile prima) il lettore RFID ed altre cose, come l’utilizzo terzo di sistemi di pagamento oltre Apple pay.
Possono sembrare cose positive, in realtà non lo sono per nulla. Anche perché nel mercato esiste una alternativa valida che si chiama Android. Se il sistema chiuso di Apple non mi aggrada, posso scegliere quello aperto della concorrenza.
Quindi perché volere un sistema chiuso, come lo ha scelto il sottoscritto? Il motivo è semplice, la questione fiduciaria che Apple ha offerto riguarda la sicurezza informatica, della riservatezza dei dati e la certezza di funzionamento.
Avevo già spiegato in un altro post che sostanzialmente Apple vende prodotti e servizi, mentre Google vende pubblicità. Questa distinzione impatta in buona parte delle affermazioni del paragrafo precedente.
immagine creata con intelligenza artificiale su mia richiesta
Ora l’Unione europea pare non aver finito, perché ha imposto una ulteriore violenza. Tutte le app devono essere disinstallabili, compreso l’app store e l’app telefono. Cosa che per altro in Android neanche è possibile che io sappia, se non andando a modificare il sistema operativo. Ma peggio con peggio, la possibilità di installare app senza alcun store. Follia!
In pratica iPhone è diventato Android… come dicevo sopra, se volevo il secondo compravo quello. Tutta questa baracconata andrà a ledere in modo considerevole la sicurezza informatica non solo del telefono, ma di tutto l’ecosistema collegato. Perché la questione poi è stata riverberata anche ad iPad e di riflesso Macos.
La cosa oltremodo ridicola è che poi in questi mesi l’Unione andrà ad applicare la direttiva NIS2, che riguarda la cyber security. Una selva di regole restrittive per le aziende che dovranno rispondere a standard di sicurezza di alto livello. Allo stesso tempo si aprono le porte ai peggio truffatori proprio ai dispositivi che hanno un tasso di sensibilità altissimo. Uno smartphone è uno strumento non solo sensibile per i dati personali, ma anche l’accesso privilegiato al denaro elettronico.
Apple ora è costretta ad adeguarsi, ipoteticamente immagino con le versioni del prossimo anno. Ammesso che non effettui decisioni drastiche, come ad esempio ritirarsi dal mercato europeo, o congelare la versione attuale solo per il nostro continente. Ad esempio Apple intelligence presentata a giugno non sarà presente in Europa. Di fatto il prossimo iPhone in vendita qui da noi non avrà molto senso, visto che il 90% delle novità riguardavano quel settore. Ma l’Unione si è messa di traverso e tanti saluti all’intelligenza artificiale.
Oggettivamente se mi metto nei panni dell’azienda Californiana, questo è un affronto diretto ad una filosofia software, che per altro era nata così a livello progettuale.
Quindi attenersi alle regole è una mazzata in termini di sforzo degli ingegneri software che praticamente si trovano costretti a riscrivere quasi da zero tutto. Di mantenimento per garantire la sicurezza quasi impossibile da attuare come lo era prima. Di considerevoli perdite economiche, sia per realizzare quanto sopra, sia perché altri senza aver fatto una virgola di sforzo per progettare l’hardware, la commercializzazione eccetera, potranno fare soldi sulle spalle altrui.
Non ultimo una distruzione dell’immagine di prestigio, che è stata costruita negli anni. Ovvio che qualunque altra azienda vorrà mettere il proprio store o la propria app telefono su un iPhone. Con risultati che possono essere pessimi in termini di malfunzionamenti ed esfiltrazione dati.
Considerando che le direttive non sono neanche compensative rispetto ad Android, il quale per assurdo risulterebbe più chiuso di un iPhone, come anticipavo in apertura di post, è lecito pensare che l’unione europea vuole bandire i prodotti Apple dal suolo continentale. E lo fa usando i cittadini, facendoli passare per dei babbei che non saprebbero cosa acquistano, e dire che i prodotti della mela morsicata non costano due lire, quindi per logica l’acquisto non è certo da considerarsi impulsivo.
Non so voi, ma a me questa europa non piace per nulla.
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