Oramai ci siamo infilati li. L’altro giorno in una discussione sulle cripto valute un terzo astante se ne è uscito “ah.. dove fanno le truffe”.
C’è poco da girarci intorno, mediaticamente sui giornali negli ultimi due anni escono notizie sul mondo cripto e Bitcoin che sono relativi solo alle truffe. E le truffe ci sono, non è nemmeno una caccia alle streghe, il dato è oggettivo.
Ma come dice il proverbio “una mela marcia ne guasta cento”. Quindi oggi si è arrivati nel “sentiment” popolare che Bitcoin è uguale a truffa. Manco farlo apposta stamattina apro il giornale locale e…
L’articolo era a pagamento e non l’ho letto, certo che il titolo e occhiello sono alquanto strani. Uno di trent’anni con duecentocinquanta mila euro, a meno che non sia una eredità, come cavolo ti hanno truffato?
Intendo dire, se quei soldi li hai fatti al lavoro, due neuroni in più della media li dovresti avere. Va però detto che queste cose accadono molto più spesso a gente facoltosa ed intelligente di quanto si creda.
L’ignoranza finanziaria è molto pesante nel nostro paese. Che tra l’altro è un paradosso quasi assurdo. C’è una base comunque buona, quella del passato, dei nonni che hanno vissuto la guerra e quindi avevano un concetto di riserva monetaria.
Forse anche troppo, visto che siamo il fortino d’Europa. Siamo la nazione con i conti correnti pieni di liquidità, e ovviamente gli altri stati lo sanno, motivo per cui abbiamo queste leggi comunitarie che non è un caso paiono colpire proprio noi.
Il problema è che dopo la capacità di risparmio e accumulo, di botto c’è il salto sull’abisso. Se da una parte abbiamo capacità e adattabilità per mettere via qualcosa, pur con difficoltà oramai crescenti proprio per il punto del paragrafo precedente, dall’altra siamo i più ignoranti dell’unione.
Il che ci trasforma nei classici bambini a cui rubare le caramelle. Tra gli ignoranti mi ci metto pure io, salvo che avendo fatto per qualche anno l’agente di commercio ho sviluppato una idiosincrasia verso i venditori. Per cui parto dall’assunto che questo vuole convincermi di qualcosa, una esigenza, un problema, che non ho e che cerca di farmelo credere.
Forse l’ho già scritto, ma qualche anno fa parlando al caffè di investimenti uno che mi conosceva a mala pena se ne esce con la proposta indecente. Voleva darmi il suo patrimonio in modo che lo gestissi.
A parte che è illegale, ma sei scemo o cosa? Hai fatto una fatica che solo Dio lo sa per creare la tua riserva, e poi la dai al primo che incontri?
“Eh ma io non ho tempo, poi la mia vita è già complicata e non voglio altre complicazioni”. Ecco.. questo è il metodo numero uno per avercele, e pure di dimensioni colossali.
L’unico consiglio che posso dare, e che gli ho dato, è quello che non vuoi sentire. Vai in libreria, comprati qualche libro sull’argomento e studia.
Come dare l’aglio al vampiro.
Ma questo è, per cui non mi stupisco che uno in giacca e cravatta con la parlantina riesca a turlupinare l’ingegnere, l’avvocato che da fuori credi in apparenza impossibili da fregare in modo così banale.
E senza tirare in ballo la truffa, potrei andare parecchi passi indietro e citare le banche. La mia mi chiama non so quante volte durante l’anno, ogni volta con il tapino diverso che mi propone l’investimento della vita.
E numericamente è pure valido, almeno negli ultimi due anni. Però quando gli faccio le pulci sulle spese conto titoli, le commissioni, gli prende il panico. E quando gli dico che altrove me lo fanno gratis o quasi si arriva al capolinea della auspicabile trattativa.
Questi pensano che sbandierare il 3,5 o 4% sia sufficiente. E probabilmente lo è nel 99% dei casi. Poi vado a fare il MIFID e dice che non so una sega, sono un diversamente abile a gestire la finanza. Senza tirare in ballo qualche francesismo, mi pare che quello strumento faccia alquanto pena.
Così è se vi pare…
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