Ho provato a cercare il post, ma dopo una ricerca breve ho desistito, in pratica credo fosse due anni fa o giù da quelle parti, avevo scritto un post sulla intelligenza artificiale a seguito di una prova fatta su Pine script di Tradingview.
Al tempo il risultato era promettente, ma pessimo. Nel senso che allora tendeva a sparare funzioni che non esistevano. Probabilmente facendo un minestrone con altri software a causa del training di Stack Overflow non accurato. Facciamo un esempio pratico, probabile che tizio abbia chiesto qualcosa, Caio risponde non propriamente nel merito, cioè nel tentativo di dare una risposta non precisa ma contestualizzata, più che altro per offrire uno spunto di potenziale risultato, cita qualcos’altro che non è Pine Script ma simile per funzionalità. La AI di allora prende fischi per fiaschi.
Ci ho riprovato, avendo l’abbonamento di Microsoft 365 ho Copilot con le funzioni abbastanza pro. Gli ho fatto una richiesta simile, anzi forse più complesse probabilmente, dato che non ricordo esattamente cosa gli avessi chiesto al tempo.
Il processo nella chat è interessante, sono andato letteralmente di quello che è un nuovo neologismo, ovvero “vibe coding”. Cioè chiedi alla AI, descrivendolo, cosa vuoi in una sorta di botta e risposta come se stessi parlando con un programmatore vero.
È partito sparando un codice nella versione 5 di Pine, peccato che siamo alla versione sei. Dopo averlo fatto notare in un nanosecondo ha fatto il refactoring nella versione corretta. Ovviamente funzionate, e già qui rispetto al passato il passo in avanti è risultato mostruoso.
Ma la cosa più interessante è che il discorso iniziato da me, lo ha letteralmente preso in mano lui, o esso, o qualunque sostantivo si usi. Già perché ad ogni risposta data non è conclusiva, ma la analizza e propone “cose” come miglioramenti, modifiche o funzionalità aggiuntive. Cose di cui a dire il vero non ci avevo pensato sul momento. E ad essere sinceri è probabile che non ci avrei pensato nemmeno dopo, a meno che l’esigenza non mi facesse puntare proprio li.
Tutto quanto sopra tenendo conto di quello che era la chat nelle fasi precedenti, per cui se gli ho chiesto di mettere le scritte rosse su sfondo bianco, continuerà a tenere questa richiesta in quelle successive.
Ovviamente, o forse sarebbe da dire per fortuna, si sbaglia di quando in quando, ma riesce comunque a correggere nel momento in cui gli indichiamo l’errore o il malfunzionamento.
Rimane comunque un know-how di fondo che rimane in capo a colui che fa le domande. Nel mio caso, ad esempio, funzionava tutto dal punto di vista formale del codice, ma non si vedeva un tubo. Ho supposto di mio che l’abbonamento a Tradingview forse non permetteva una determinata richiesta. Indicandolo alla chatbot, ha compreso l’inghippo e compilato le modifiche che in effetti hanno poi funzionato. Va anche detto che in questo caso il Chat Bot stava funzionando pari ad una persona che ti dà indicazioni al telefono, cioè non vede attivamente cosa succedesse nello schermo. Con funzioni dirette (che già esistono) probabilmente avrebbe scavalcato da solo tutto quanto.
La AI quindi sostituirà i programmatori? Un anno fa, e probabilmente l’ho pure scritto in qualche post, ho detto di no. Oggi dico non completamente, ed è una differenza non da poco. Tra un anno c’è il rischio di dire “si” a quella domanda scomoda.
Non vedo però disastri biblici in senso assoluto. Quando arrivarono le auto tutti quelli che lavoravano con i cavalli avrebbero perso il lavoro. Ma poi sono nati lavori come i meccanici, carrozzieri, gommisti eccetera.
Il problema di questa rivoluzione odierna è la velocità. Il passaggio da cavallo ad automobile fu graduale, in questo caso invece le cose vanno veloci, direi troppo.
Da una parte se serve una regolamentazione giuridica e/o legislativa, per l’appunto è ben nota la lentezza della politica, ammesso che poi ci siano soluzioni. Dall’altra non c’è il tempo di adattabilità delle persone. Cioè il maniscalco dei cavalli avrebbe idealmente avuto il tempo di studiare da gommista per adattarsi. Nel nostro caso no.
In America le Big Tech stanno licenziando a spron battuto. Inflazione e dazi? difficile a dirsi, a me suona in testa il pensiero che siano scuse. Appunto che la manovalanza di programmatori medio-bassi non gli serve più.
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