Di tanto in tanto mi capita di osservare un po’ perplesso certi dogmi economici, che calati non si sa da dove e perpetrati attraverso martellamento dai media o da sedicenti “espertoni“, diventano tali. Inviolabili e guai a contraddirne il concetto.
Uno di questi è “il magazzino è un costo“. Chiaramente può essere un costo, ma il concetto è diventato universale, quando la risposta esatta a mio avviso dovrebbe essere “dipende“. Dipende da cosa fai, in quale mercato operi, se e cosa produci, cosa vendi, chi sono i tuoi clienti e quali esigenze o tipo di operatività hanno.
Niente, il magazzino è un costo, chiunque tu sia o cosa faccia. Punto. Questo dogma oramai va avanti da un buon trentennio, a cui ha fatto da complementare la tecnica della produzione real time, on demand eccetera. Che può andare bene, sempre al netto delle domande di cui sopra, ma a volte bisogna anche ammettere che puoi prendere certi sberloni mica da ridere. Ad esempio improvvisa mancanza del materiale da parte del fornitore, guasto dei macchinari, sottostare ad aumenti di prezzo assurdi quando magari un po’ di magazzino messo in “saccoccia” al prezzo basso ti avrebbe fatto guadagnare clienti a scapito dei competitor, eccetera, eccetera.
Ricordo moltissimi anni fa, la produzione settimanale per un grosso cliente di punto in bianco diventa real-time e deve essere fatta in un giorno solo. Il risultato fu che la nostra produzione diventasse qualitativamente discutibile, capirai quello che facevi in 4-5 giorni farlo in 4-5 ore (visto che poi andava anche consegnata) da qualche parte il dazio lo devi pagare. I contoterzisti, che facevano il 90% del lavoro incavolati come bestie perché non sapevano dove mettere la merce (eh si, a loro toccava fare da magazzino gratis). Totale del real-time: il grosso cliente è fallito poco meno di un lustro dopo.
Si può ben dire la stessa cosa oggi dei negozi, sebbene vendano e non producano. C’è un soggetto che il magazzino ce l’ha eccome, anzi più di uno, si chiama Amazon. I negozi anche a parità di prezzo sono comunque in difetto, perché sostanzialmente non hanno la merce. Amazon chiaramente riesce a prevedere che la merce avrà permanenza breve, e di quando in quando probabile che ci rimetta. Ma il risultato finale è che i negozi chiudono, e loro invece prosperano.
Il magazzino è un costo se lo evidenzia un business plan o una ricerca accurata, non perché lo dice qualche papavero “espertone di economia”.
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