Anche per staccare un attimo, non che sia una cosa semplice parlare di cose leggere in questo periodo. Ieri sera c’è stato il primo evento Apple 2022 di presentazione dei nuovi prodotti.
Indicativamente dovrebbe esserci poi la settimana dedicata agli sviluppatori e alle novità in ambito software, a giugno, e poi un probabile evento prima di settembre dove storicamente vengono svelati gli iphone.
Siamo nel termine del secondo anno di transizione dai processori Intel a quelli auto-prodotti Apple Silicon, quindi era lecito attendersi appunto la trasformazione di quello che ancora rimane con processori CISC. Ovvero Imac 27″ e Mac Pro.
Ma Apple vuole stupire e quindi hanno ribaltato le carte in tavola. Imac da 27″ non esiste più, al suo posto è comparso questo Mac Studio che in realtà è un Mac mini decisamente, molto decisamente, più carrozzato. A corredo un monitor da 27″ che però è opzionale.
Per lanciare questo prodotto si sono inventati un nuovo processore, chiamato M1 Ultra ed è praticamente una tecnica già vista in passato. Attraverso un bus proprietario, che loro avevano già pensato sin dall’inizio, unire due M1 Max, ovvero i il chip più potente a catalogo. In pratica una sorta di bi-processore che però agisce come fosse una unità singola. L’effetto è quello di arrivare quasi al raddoppio della potenza, che era già spropositata di suo.
In questo caso però la richiesta termica è più importante, visto che tutta la parte superiore del Mac Studio è occupata da un sistema di dissipazione ed evacuazione dell’aria calda. Rimane comunque inferiore ai sistemi Intel tradizionali per alettatura e ventole, ma per certo un importante passo in avanti anche solo ad M1 Max che poteva stare dentro un portatile.
Importanti i prezzi, da 2349 euro la versione con un solo chip, con la versione ultra si parte da 4649. Ricerca e sviluppo qua si pagano a caro prezzo, ma allo stesso tempo si tratta di un oggetto che visti i numeri sulla carta non avrebbe alcun senso se non venisse sfruttato nel modo adeguato, sempre che poi ci si riesca visto che certi numeri sfiorano la fantascienza.
Il monitor, notevole sicuramente per prestazioni, tanto da avere un SoC A15 al suo interno solo per l’esecuzione procedurale di audio e porte, è quello che mi ha convinto di meno. Si parla di un monitor da 27″ che parte da 1800 euro. E’ chiaramente indicato ad ambiti professionali di un certo tipo e di una certa portata.
Ma la parte che mi ha lasciato di stucco è quella che non è stata mostrata. Al termine della presentazione il chief leader dello sviluppo hardware se ne esce con una frase alquanto stucchevole. Fa capire questo studio di fatto rimpiazza Imac 27″ e Imac Pro, ma non Mac Pro, che tecnicamente nella linea era quello più potente di tutti.
Chiude con “ma di questo ne parleremo in futuro”. Cioè stanno preparando un altra cosa?! Durante la presentazione ero convinto che questo Mac Studio prendesse capra e cavoli, e chiudesse la line-up. Ed invece no… hanno in cantiere qualcosa di ancora più potente. A questo punto posso ipotizzare una scheda madre bi-processore con due M1 Ultra…
Follia! mi chiedo se questi sono prodotti già destinati ad una platea ristretta, quello successivo a chi diavolo dovrebbe servire?! Forse una prova di forza per annichilire Intel e Amd?
In questi due anni la proliferazione dei core è stata assurda. Se M1 aveva 8 core CPU e GPU ora siamo a 20 core CPU e 48 core GPU! Avendo in carico anche il sistema operativo non c’é nemmeno l’inerzia temporale che di solito si vede nei sistemi concorrenti. Ovvero gli sviluppatori devono adeguarsi alle novità e ci vuole tempo, qui tutto è di fatto immediato perché il sistema era già stato preparato e pensato, quindi già il software c/o terzi nativo per Apple Silicon si “abbevera” dei core in modo automatico.
Scendendo dall’albero delle mele siamo all’assurdo. Perché fino a due anni fa la potenza sembrava non essere mai troppa, per altro con il problema del thermal throttling, cioè l’aumento del calore limitava proprio l’esecuzione sotto sforzo. Adesso ci troviamo con la situazione del tutto invertita. Infatti già i prodotti con M1 Pro sono esagerati per almeno l’80% della platea, visto che anche parlando di montaggio video e audio con il “normale” M1 è superiore ai sistemi Intel.
A questo punto la domanda è spontanea. Ma Apple quante frecce del suo arco ha scoccato?! Una futura famiglia M2 cosa dovrebbe aggiungere in più per giustificare gli utenti a mettere mani al portafogli?
Articolo pubblicato sulla Blockchain Hive
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