Qualcuno avrà letto del caso di New Financial Technnologies azienda veneta che a quanto pare potrebbe aver truffato un po’ (si parla di seimila) di persone. Nel giornale di Udine titoloni e sparata di articoli. L’azienda in questione operava sulle crypto valute.
La mitragliata di articoli è anche chiaramente sulla società di cui sopra, ma più in generale ci vedo una generalizzazione voluta. Il “filone” narrativo per cercare di strappare qualche copia in più nelle vendite.
Già perché il filone in questo caso è la Blockchain e il duale rapporto con le crypto valute. Le truffe sono le stesse che girano per i mercati di tipo tradizionali, basta cambiare il nome o l’aspetto che i gonzi ci cascano. Un po’ come i politici davanti alle elezioni, cambio di simbolo, come se fossero nuovi…
Ovviamente la narrazione le può sparare come gli pare, financo dire minchiate a ruota libera, perché la gente è analfabeta sulle questioni di educazione finanziaria.
Che per un paese come l’Italia è un po’ un ossimoro. Siamo i cittadini con i conti correnti più gonfi di tutto il pianeta, perché veniamo da una concezione vecchio stampo del risparmiare. Che non è assolutamente un concetto finanziario sbagliato, ma poi tutto termina li.
L’operatività formale della New Financial Technologies si traduceva in un algoritmo che andava a comprare e vendere per fare arbitraggio tra Exchange. Operazione per altro pure costosa. I rendimenti, assurdi, ovvero il 10% mensile del capitale.
Se dobbiamo parlare di retail trading il 10% al mese è un target possibile, ma quello che è impossibile è garantire a terzi una rendita. Che per altro, voglio dire, non si capisce perché farlo a terzi quando lo puoi fare per te stesso. E di fatti… a quanto pare l’odore dello schema Ponzi è bello greve nell’aria.
Quello che mi ha fatto sorridere sono state le interviste ai possibili truffati. “Ho creduto al passaparola”. Metodo per altro vecchio come il cucco e decisamente analogico per definizione.
L’assurdità del problema è proprio questa, che uno lavora per risparmiare con fatiche e privazioni. Quindi per una scelta a chi dare i soldi e ottenere un profitto dovrebbe essere studiata, pesata, super attenzionata. Macché… diamo i soldi al primo che passa, cioè quasi, al primo che pare dare fiducia o senso di serietà.
Noi non studiamo, troppa fatica. Meglio affidarsi alla stereotipizzazione, il bel figo con il macchinone, la parlantina e il millantaggio di conoscere pure il Papa. Mentre nella realtà la macchina non è sua, e per certo conosce bene la postina che gli porta la raccomandata quotidiana, nonché il messo comunale o i vigili per gli atti giudiziari.
Ieri era il Forex o l’Azionario, oggi sono i Bitcoin, domani qualche altra diavoleria. Non cambia mai il prototipo di gonzo da spennare. Perché come gli asini, non studia.
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