Ho letto con interesse e allo stesso tempo con una stretta allo stomaco, la lettera di una lettrice del Fatto Quotidiano circa la situazione di un mutuo a tasso variabile.
Come sappiamo, o magari no, il tasso variabile è appunto legato all’indice Euribor, il quale ha una sua correlazione con l’inflazione. Se questo parametro è tendente al ribasso, il mutuo potrebbe essere conveniente poiché anche la rata potrebbe diminuire. Per contro se l’inflazione sale, come in questo periodo, le cose vanno esattamente all’opposto e la rata sale.
E più o meno il concetto è molto simile al prezzo della benzina, per cui la salita sarà sempre più lesta e corposa rispetto alla diminuzione.
Visto e considerato che un mutuo ha un orizzonte pluridecennale, è praticamente impossibile predeterminare cosa succederà il prossimo decennio. Per certo i mercati sono ciclici, quindi molto spanno metricamente se siamo in un contesto è discretamente probabile che entro un decennio ci troveremo nel lato opposto.
Per certo la situazione descritta dalla lettrice, come la evidenzia lei stessa, è surreale. Se il comitato di Basilea aveva dettato le regole, per cui la rata del mutuo affinché sia sostenibile non deve superare un X per cento del reddito, con il variabile siamo di fronte ad un evidente baco di sistema.
Un aumento del 100%, quando ovviamente il delta dell’euribor è salito certamente, ma di qualche punto. Purtroppo, ci sono tanti altri parametri e il calcolo non è mai lineare. Ma la Signora doveva saperlo?
La parte che mi lascia amareggiato sono i commenti. Tutti bravi. Bravi nel dire che la Signora ha sbagliato, che doveva fare questo o quello.
La verità è che nessuno dei giudicanti conosce la Signora, non erano lì quando gli hanno proposto il mutuo. Chissà che sviolinate e frottole le avranno raccontato. Senza contare tutti gli altri fattori esterni, parenti, conoscenti, situazioni particolari e contingenti.
Sono paletti psicologici e finirci dentro è un attimo. Per cui anche il più razionale ed informato potrebbe cascarci con tutte le scarpe. Faccio il variabile perché poi quell’altra operazione la mando in porto e chiudo in qualche anno pagando poco di rata.
Forse l’unico commento sensato a quell’articolo è la risposta ad un insulto, un utente risponde che non è saggio insultare, perché la ruota gira e il prossimo potrebbe essere proprio lui. Mai cosa tanto vera.
Tutti bravi…
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