Oramai sono lanciato in quello che viene chiamato il movimento F.I.R.E. che sta per financial independent retirement early, cioè avere un interesse derivante da investimenti che permette di andare in pensione per conto proprio senza aspettare lo stato.
Il discorso è ampio e personalmente lo ritengo molto interessante, ad esempio un “FIRE” rimane anche dopo di noi, mentre la pensione di stato se dice bene sarà reversibile al 50% solo per il coniuge. I figli si attaccano.
Image by Ronald Plett from Pixabay
Magari di questo farò qualche post, ma il punto che voglio focalizzare è altro. Come cavolo ci arrivi a generare un fondo di capitale che dia interesse? Si deve passare per i quattro quadranti, o pilastri, ognuno dei divulgatori li chiama in modi diversi, che sono il conto spese correnti, quello imprevisti, il piano a medio termine (plan b) e quello a lungo termine (plan c).
Chiaramente i concetti poi vanno “cuciti” su chi li riceve, per cui è ben facile specie se si hanno figli che molti neanche arrivano ad avere il fondo emergenze, figurarsi i due plan successivi.
Quindi come si risolve, in due modi per nulla banali, uno è guadagnare di più. Non è facile, ma nemmeno impossibile, anche qui dipende da mille fattori, uno su tutti, se non più di tutti, in quale settore operi e quale è la scarsità di competenza. Al pari del mercato, quando la domanda supera l’offerta, ci si può permettere di aumentare a dismisura il valore di competenza..
L’altro è la frugalità, spendere meno. Ok, ha senso fare questo esercizio, quando spendiamo per qualcosa lo stiamo facendo in modo cosciente e razionale? Oppure stiamo comprando l’ultima cazzata che con gran probabilità useremo tre volte e poi finisce nello sgabuzzino?
Questo ragionamento lo faccio sempre, cibo escluso, e a volte mi sono perso degli affari. Altre ho volte ho speso soldi in scemenze. L’altro giorno sistemavo le cose in garage, mi rendo conto di avere tre router adsl, 4-5 switch e qualche access point wi-fi. Effettivamente in retrospettiva potevo non spenderli quei danari. Di certo uno dei fondi avrebbe avuto 300 / 500 euro in più che investiti 20 anni fa (che per inciso non vuol dire nulla, visto che non ho comprato il superfluo in un colpo solo) potevano rendere qualcosa.
Oppure la macchina, che ha una voce di spesa ben visibile in qualsiasi excel, se vado in giro solo in zona, che senso ha prendere il modello figo pieno di optional. Vero… però poi in tutto questo discorso finisce che frugale = schiavo, non di qualcuno ma di una idea. Tanto valeva…
Cioè, domani esci di casa e “grazie” ad una folata di vento ti cade una tegola in testa e tanti saluti. Il “FIRE” è da prendere molto seriamente in esame, ma manca un dato impossibile da sapere, cioè quando “schiattiamo”.
Quindi si vero, ma fino ad un certo limite. Quale? ognuno se lo tarerà da solo. Ad un certo punto le proprie priorità di vita, per viverla e non fare lo spettatore, vanno messe in conto, e spesi quei danari.
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