Per chi mi conosce di persona è probabile che strabuzzi gli occhi a sentirmi dire che abbandono Photoshop. Lo utilizzo dal 1999, forse anche prima, e fino ad ora ogni alternativa propinata, Gimp su tutti, non era comparabile al programma di Adobe.
Lo so i puristi dell’open source salteranno come se la sedia fosse diventata rovente, chi non bazzica molto su queste cose non coglierà la differenza tra un programma e l’altro. Non sto a menare tanto la storia, per me Gimp e varie alternative di cui neanche ricordo più come si chiamano non erano profittevoli sul piano pratico. Non dico che i programmi siano delle ciofeche, anzi sono sicuramente validi, il problema è che per utilizzarli devo re-imparare ad utilizzare la ruota. Una rottura e per di più per arrivare ad un punto in cui ero già arrivato con Photoshop, senza nulla aggiungere di più, ma avendo perso del tempo che semplicemente non ho e non mi va di perdere. Insomma, a conti fatti meglio stare con il famoso programma di fotoritocco, tanto più che stimo di essere arrivato ad un 70% di potenziale utilizzo, quindi con ancora margini di miglioramento.
Discorso ben diverso invece quello della grafica vettoriale, qui per vari motivi non ho mai avuto un dominus come programma di riferimento. Ci sarebbe Illustrator sempre di Adobe, utilizzando moltissimi anni fa e di cui ricordo poco o nulla. Più di recente Inkscape per cose di poco conto. Poi avendo fatto il salto su Mac tra le varie cose che avevo controllato per il cambio del sistema operativo, siccome era un programma a “basso valore” per i miei utilizzi, mi sono solo sincerato della sua esistenza nel sistema della mela. Fino a quando mi è servito dover mettere mano a dei loghi, ecco che il programma è un disastro. L’interfaccia emulata, millemila librerie caricate a fondo perso solo per mostrare due pulsanti, crash, bachi… Nonostante le prerogative siano quasi identiche, Inkscape funziona meglio su Windows che su macOS. A quel punto vediamo cosa propinano nel App Store. Ci sono moltissimi programmi ma il numero uno per valutazioni è Affinity Designer, in quel momento pure in sconto. 35 euro o giù di li, pagamento one fee, nessun abbonamento, recensioni entusiaste in ogni dove, documentazione con tutorial video. Come detto la grafica vettoriale non è una cosa che uso spesso, però crepi l’avarizia, lo compro. Quello che mi ha colpito è stata la facilità di apprendimento, di solito si parla di “curva di apprendimento” per definire il livello di difficoltà a padroneggiare il programma, che qui però è un’autostrada. I tutorial svelano velocemente come uscire da alcune situazioni tipiche, non li ho neanche guardati tutti, anzi pochi a dire il vero. L’interfaccia è molto simile per non dire quasi identica a quella di Photoshop ma molti comandi e molte funzioni sono “tricky” come direbbero gli anglofoni, cioè in modo intelligente. E nel fare alcune cose mi sono accorto di essere molto veloce perché almeno le funzioni base erano li dove mi aspettavo che fossero, in più queste funzioni dedicate a specifiche situazioni classiche da risolvere con pochissimi passaggi.
Ok, questo però è la grafica vettoriale, sebbene poi lo stesso Designer se la cavi piuttosto bene anche con i prodotti rasterizzati, ma nel caso di manipolazione delle foto la Affinity propone il suo fratello gemello, appunto Affinity Photo. Anche qui le prerogative sono le stesse, recensioni entusiaste, anzi direi anche di più del parente stretto, tutorial video, pieno supporto al sistema mac (esiste anche per windows) e sopratutto pagamento una tantum, aggiornamenti compresi e niente abbonamenti nascosti.
Ok.. come detto però io sono un utilizzatore di Photoshop di lunga data. Poi arriva una nuova campagna offerte, 38 euro anziché i 58 e rotti… rispetto a Photoshop una inezia, per di più da pagare una volta sola. Vista l’esperienza positiva con Designer comincio a guardare un po’ di tutorial, ed anche qui mi rendo conto come l’esperienza sia pressoché identica a Photoshop nella disposizione delle cose e funzioni essenziali, ma in più ha molte cose che “saltano” i problemi o velocizzano l’utilizzo.
Uno su tutti la funzionalità di “non distruttività” delle immagini, cioè le modifiche che vengono effettuate sono incapsulate all’interno di un apposito layer, ovvero sono applicate “sopra” e possono essere eliminate o soppresse anche solo momentaneamente. Un approccio che Photoshop non ha, infatti occorre ogni volta ricordarsi di duplicare il livello per averne uno di scorta nel caso andasse storto qualcosa. Qui non serve più, anzi devo sforzarmi a ricordarmi di non farlo. Poi ci sono delle funzioni, anzi direi dei sottoprogrammi chiamati “Persona” che sono delle vere e proprie aree di competenza su questioni specifiche, come la distorsione dell’immagine, il modello di computazione liquidifica ed esporta. In più una sezione che è l’equivalente di Adobe Lightroom… che è tutto dire, visto che “di là” toccherebbe passare da un programma all’altro. Rispetto a photoshop tutte le funzioni sono realtime, cioè si vede sull’immagine l’effetto in tempo reale. Il programma di Adobe solo per alcuni casi propone questa modalità, in altri propone una finestrella, piuttosto scomoda, di anteprima, in altri non propone proprio nulla e tocca andare per tentativi.
Non ultimo e non secondario permette di aprire, modificare e salvare file nel formato (proprietario) di photoshop, ma non di crearli ex novo. Non ho ancora provato, ma anche i plugin possono essere importati dal mondo concorrente, anche se francamente quelli che sono di serie mi paiono più che sufficienti. Un esempio a caso, il filtro per l’HDR qui è davvero notevole, dall’altra parte toccava andare obbligatoriamente per plugin. Non parliamo poi dei tool di selezione su aree particolare dell’immagine, qui sono davvero ad effetto WOW e vanno solo provati per comprendere le differenze.
In definitiva le premesse sono molto positive e ho deciso di abbandonare Photoshop. Fortunatamente Adobe Bridge è gratuito, infatti Photo non dispone di un gestore delle immagini, specie nella manipolazione multipla dei dati Exif, quindi tocca comunque affidarsi ad un programma esterno. Certo se lavorate con aziende dove c’è una certa frequenza sullo scambio di file nel formato PSD sono il primo a consigliare di pensarci bene, per non dire che lo sconsiglio. Se invece lo utilizzate solo voi, o in progetti dove la controparte riceve solo il prodotto finale, dateci un occhio perché ne vale la pena sia dal punto di vista economico che da quello produttivo.
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