Certo che la gara di oggi di F1 a Barcellona ha sicuramente sancito, e non che ci fossero molti dubbi, che anche quest’anno la Mercedes e Lewis Hamilton si porteranno a casa i rispettivi titoli mondiali. La prova di forza mostrata oggi ha sicuramente levato ogni dubbio a chi eventualmente ce lo avesse avuto.
Gli unici contendenti ai titoli, ovvero la Red Bull Racing motorizzata Honda sono stati a dir poco umiliati. Infatti Verstappen guidava la corsa, Hamilton lo tallonava a meno di un secondo, ma al 42° giro sui 66 previsti, rientra ai box. Una mossa a dir poco azzardata. Infatti quando è uscito i secondi di distacco erano una trentina e in più aveva il compagno di squadra che nel frattempo lo aveva sorpassato.
L’azzardo e lo stupore di sicuro lo abbiamo avuto noi, non certo quelli della Mercedes, che con i vari box virtuali (non solo il loro, ma simulano persino quelli degli altri) fatti i dovuti calcoli hanno capito che così vincevano.
E così è stato, al giro 59 su 66, Hamilton sorpassa Verstappen, dopo una rimonta di almeno un secondo al giro sul rivale diretto. Come anticipato, una vera e propria dimostrazione di forza che può essere fatta solo quando tu hai talmente tanto margine da fare cose “improbabili” se il campionato fosse un minimo equilibrato.
Mercedes sta vincendo i rispetti titoli, piloti e costruttori, dal 2014 quando ci fu un cambio regolamentare “forte“. In questi sette anni Hamilton ha vinto 6 titoli, visto che nel 2016 Rosberg riuscì a strappargli il titolo.
Grazie a regolamenti che non permettono rincorse, nemmeno tra i vari anni, quindi durante la stagione neanche a parlarne, hanno avuto sempre margini importanti sulla concorrenza, che per la gran parte di questa decade neanche c’è mai stata. Un ciclo infinito se pensiamo che Ferrari con Schumacher dominò 5 anni, mentre quattro fu il ciclo Red Bull con Vettel.
L’ottavo titolo consecutivo è un pronostico fin troppo semplice. Anche perché il prossimo anno ci sarà un nuovo cambio regolamentare “forte” simile a quello del 2014. Questo significa che i costi di sviluppo della stagione in corso sono già terminati, inutile spendere soldi per materiale e studi che non serviranno a nulla l’anno prossimo.
E qualcosa mi fa credere che anche il prossimo anno la musica non cambierà ne genere ne musicisti.