Settimana scorsa su Amazon ero attirato da un libro sul trading, come al solito è disponibile in formato digitale o in formato cartaceo. Vista la lieve differenza di prezzo ho optato per la scelta cartacea. Tempo due giorni era arrivato a casa, quindi in media con un giorno in più del solito.
Visto l’argomento trattato, molto selettivo, non credo proprio venda questo granché, per giunta in lingua inglese. Mi sono immaginato che arrivasse da qualche magazzino all’estero, forse proprio dall’Inghilterra.
Una volta avuto tra le mani si notava come la copertina fosse povera dal punto di vista della grammatura. Maggiore delle pagine interne, ma non certo comparabile a quella di un libro con tirature maggiori. Ci sta visto il prezzo e come anticipato il probabile posizionamento di mercato.
Non che sia un cultore dei libri, inteso in senso fisico, ma rilegature simili e stampe simili (i caratteri erano più grandi del solito) le avevo già viste in passato. Non che faccia schifo il complesso, ma si percepisce una certa economia. Essendo più un manuale che un libro la cosa alla fine non sposta assolutamente nulla. Salvo che…
Sull’ultima pagina tutta in bianco si legge “Printed by Amazon Italia Logistics s.r.l. – Torrazza Piemonte (TO), Italy” ed lì che ho realizzato che questo libro non esisteva fisicamente fino a due giorni prima!
Sta cosa è “mind-blowing” infatti in passato ho avuto a che fare con un cliente che voleva stampare un libro. Credo che fosse il 2003. Il delirio che non ha dovuto passare per arrivare al risultato finale è stato assurdo. Ha dovuto andare a farsi esaminare, letteralmente, dalle varie case editrici come fosse lo scolaretto agli esami di prima media.
Chiaramente le case editrici facevano un esame di marketing più che del contenuto. Cioè se stampiamo questo libro quante copie verranno vendute? E di conseguenza da quello “studio previsionale” ne esce se gli conviene stamparlo e proporlo alle librerie. E se si, quante copie? a che prezzo? come viene distribuito nelle zone d’Italia e con che quantitativi? Domande non proprio banali…
In seguito ho sentito altri aspiranti autori parlare di questo argomento ed ovviamente si lamentavano come ricevevano rifiuti talvolta anche frettolosi. In pratica se non sei famoso già da prima, anche per qualcosa che non abbia nulla a che fare con la scrittura, facile che sei ben considerato indipendentemente dall’argomento trattato. Anche perché il 99% di questi il libro non solo non lo ha scritto, ma manco l’ha letto. Per quello esiste la professione di ghost writer.
Quel pazzo scatenato di Jeff Bezos ha letteralmente ribaltato il settore, me lo immagino come il tizio che gioca a poker e poi ribalta il tavolo, lasciando gli altri giocatori di stucco. In pratica il libro che venda una copia o un migliaio è la stessa cosa, perché hanno un servizio di stampa on demand che non solo ti stampa all’occorrenza, ma hanno già stimato nel dettaglio i costi. Ergo non esiste una pianificazione perché non serve.
Di conseguenza un autore, di qualunque tipo, ad esempio molti colleghi hivers qui che hanno scritto storie di fantasia, potrebbero diventare ebook o libri fisici. Senza passare per il giudizio di qualcuno. Con Amazon ti dicono i costi sono questi, sia per il digitale che per il fisico, a quel punto decidi tu come stimare il ricarico. Poi è il mercato che decide. Mercato che in Italia non saprei esattamente qualificare, non sono del settore ma spesso si sente dire che la gente non legge libri. Salvo poi vedere la marchetta di turno nei programmi televisivi. Quindi la gente legge o non legge ‘sti libri?
Resta però il fatto che un giovanissimo futuro nuovo Umberto Eco o Camilleri può potenzialmente emergere senza dover lottare contro improbabili giudici che magari avevano la giornata storta.
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