Onestamente non so perché si chiami “sindrome”. Questo termine, di solito usato in ambito medico, indica segni o sintomi di un quadro clinico che possa indicare gli effetti di una o più malattie. Ma nel caso specifico non solo non c’è una malattia, ma non ci sta nemmeno il paziente. Sempre che lo rapportiamo all’essere umano. Se invece impersoniamo il nostro pianeta ad una persona, magari si può trovare una correlazione.
Ne 1978 un consulente esterno della NASA, Donald J. Kessler postulò uno scenario che oramai sta diventando reale. I continui lanci nello spazio non sono proprio a costo zero, ovvero qualcosa per strada ce la perdiamo sempre, in modo programmato o meno. Per giunta la vita operativa del materiale che mandiamo fuori dall’atmosfera non è molto dissimile da quella degli apparati elettronici che usiamo normalmente.
Questo genera il fenomeno della spazzatura spaziale. Quando un satellite termina la sua vita funzionale può rimanere anche decenni in orbita. La quasi totalità di questi è di fatto l’equivalente di una nave alla deriva senza nessun tipo di manovra possibile dall’esterno. Fortunatamente le orbite sono sostanzialmente costanti, almeno nella traiettoria, tuttavia con il tempo l’effetto di attrazione gravitazionale le farà ritornare al suolo. O meglio a liquefarsi nell’atmosfera dopo che l’effetto del plasma che avvolge l’oggetto derivato dall’attrito con l’aria, aumenta la temperatura sino appunto a renderla nulla. Ma siccome nulla si distrugge e tutto si trasforma, lascio immaginare il livello di inquinamento sulla zona alta della nostra atmosfera quando questo succede.
E succede spesso, se consideriamo ad esempio che il secondo stadio dei razzi Falcon di SpaceX non è recuperabile e viene distrutto nel rientro qualche giorno dopo il lancio. E di lanci SpaceX ne fa parecchi…
Tuttavia Kessler profetizzo qualcosa di ancora peggio. Ovvero che l’aumento dei detriti spaziali prima o poi andrà a generare l’effetto caos. Cioè uno detrito entra in collisione con un altro, che cambiando traiettoria si scontrerà con altri e così via. Oltretutto viste le velocità in gioco le collisioni andranno a creare ulteriori “nuvole” di detriti con traiettorie differenti. Tanto da rendere del tutto impossibile il lancio di qualsiasi vettore verso la spazio.
Hollywood ci ha fatto su un film, ricordate Gravity dove la stazione orbitante Cinese centrava la ISS? qualcosa di dannatamente reale, considerando che la stazione Cinese è stata lanciata e messa in opera qualche mese fa. E non è tanto la proporzione delle stazioni spaziali, dimensionalmente ben più grandi di un satellite, quando appunto gli oggetti piccoli che potrebbero bucare o danneggiare queste ultime dando il via all’effetto domino.
Il sito http://stuffin.space/ riporta una parte di questi (in alto sotto la voce groups si vedono le varie traiettorie) e come si può vedere la situazione è ben più complicata di quello che si possa credere. Altro che Star Trek e viaggi interstellari, come i bambini piccoli ci siamo chiusi in bagno e non sappiamo come uscire.
Fonte Wikipedia.
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