Oggi ho assistito ad un flame su Discord, nulla di nuovo sotto il sole, anzi la luna, visto che si parlava di Crypto. Ma non è l’argomento il punto, nemmeno il topic della discussione.
E’ che oramai sta scena l’ho vista altre volte, forse troppe, ed è chiaro che poi la decisione di stare in disparte sia quella giusta. Insomma è noto che uno può iniziare qualcosa nel web, comincia pian piano a farsi notare ad entrare in contatto con altri interlocutori. Si forma una community perché c’è collaborazione, fratellanza, reciproco aiuto e scambi di vedute.
Questo fino a quando i numeri sono “amatoriali”. Ad un certo punto con l’arrivo di nuova gente inizia il cambiamento. Il gestore, quello che sta ad un livello quasi paritario, diventa re. Il sovrano di una pozzanghera, ma che lui crede un castello.
E’ il momento in cui anche nella storia abbiamo visto molti altri partire per la tangente. D’altronde Hitler ha iniziato allo stesso modo, anche fuori da internet il meccanismo è lo stesso.
Attorno al re si formano i cortigiani più stretti, tutti desiderosi di avere anche loro un po’ di visibilità. In quel momento si forma il verbo, la setta. Con il “cerchio magico” che assolda il piccolo esercito di sentinelle per inquisire, ovvero bannare. Chi non è d’accordo o si permette, anche velatamente di dissentire, è fuori. Figurarsi come il discorso si fa autoreferenziale, il re parla e ha sempre ragione. Fino a quando non spara minchiate sempre più grosse e a qualcuno viene il dubbio. E capita che il ban come un reflusso torni indietro sino al cerchio magico. Qualcuno abbastanza in vista viene fatto fuori, sotto lo sconcerto del popolino che non capisce perché non ha tutti i dettagli e perché il percepito era ben diverso.
Quando si forma il cerchio magico è il momento di spegnere le luci, ed è quello che faccio oramai costantemente. Su Discord, visto che per gran parte ha sostituito quello che un tempo erano i forum, passo da attivo a passivo, nel giro di nulla scompari per loro. Ma se loro non sanno chi sei tu, tu sai chi sono loro. Avendo il vantaggio di poter vedere ed ascoltare, come un fantasma. E farsi una opinione, che ovviamente finisce quasi sempre per virare sul negativo.
Sei fuori dai flame, perché puoi parlare e giudicare senza citarli e senza che loro sappiano che stai parlando proprio di loro. Non è il caso di questo post, ma spero si sia capita l’idea.
Poi ci sono le eccezioni, cioè Hive. Fino ad oggi va detto che questa piattaforma, e sono qui da 4 anni, sta piacevolmente stupendo. Penso sia un record personale o quasi. Solo Usenet ai tempi d’oro ha fatto meglio, una decina d’anni circa. Ovviamente anche qui vale lo stesso discorso, se Hive prende il botto e arrivano squadroni di new entry, da un lato è un vantaggio, dall’altro molto probabilmente no. Come poi è già successo a suo tempo quando eravamo su Steem. Va anche detto che le discussioni però erano disaccoppiate, cioè se c’erano non si sono viste granché sulla piattaforma, ma fuori (Discord, per l’appunto).
In questo senso c’è comunque un filtro. Poi il fork Hive/Steem ha sicuramente azzerato un po’ tutto e di fatto siamo ripartiti quanto meno sul piano numerico, ma sicuramente più ricchi sul piano “esperienziale”.
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