Segue da part4
Ora i ricordi sono sfumati (sono passati oltre vent’anni) per cui non ricordo bene se avevo fatto altre consegne. Ricordo però che avevo un cliente che non avevo mai fatto prima.
Inoltre la statale era bloccata per cui mi ritrovai a fare un giro assurdo a ridosso della zona pedemontana/collinare di Monselice che portava a Padova Sud. Oramai siamo arrivati verso mezzogiorno, e mentre sono su questa che credo fosse un altra statale o regionale, comunque abbastanza larga, di punto in bianco i colori!
La nebbia è scomparsa, ma di botto! assurdo, sopra di me il cielo terso e il sole che illuminava tutto a distanze siderali. Ironia della sorte siamo proprio all’ora di pranzo, sono vicino alla prossima consegna, peccato che questo qui sia chiuso per la pausa pranzo. Quindi decido di cercare un posto dove mangiare, quando sulla mia destra compare un ampio spiazzo, con un sacco di camion e un ristorante. Vabbè, penso che non ci sia proprio nulla da decidere, freccia e mi infilo nel parcheggio.

Al ristorante di quella tipologia era consuetudine che ti dessero un tavolo, siccome però sei da solo ti rifilavano un commensale a caso, così ottimizzavano tempi, coperti ed entrate. A volte, spesso, lo chiedevano, a volte no. In quel caso si, la cameriera mi chiese de poteva mettere un altra persona al mio tavolo. Un collega di Mantova, evidentemente anche lui era all’oscuro di cosa era successo quel giorno. Infatti nella zona dove eravamo a mangiare non si vedevano i televisori che altrimenti di sicuro stavano trasmettendo le notizie.
La giornata era stata decisamente alienante, mica ci si poteva far mancare l’ennesima assurdità. Dopo aver pagato usciamo nel parcheggio, ci scambiamo le ultime parole d’altronde sappiamo entrambi che non ci re-incontreremo più nella vita. In quello ci passa accanto a passo d’uomo una Fiat Uno rossa. Al volante, più o meno, un ragazzo di colore che aveva letteralmente davanti alla faccia una cartina stradale che ovviamente teneva con due mani. Tutto sembra surreale, sto qua sta consultando una cartina e forse non si è reso conto di essere in movimento, probabilmente aveva la prima inserita e ha mollato la frizione inavvertitamente. Un attimo dopo finisce contro una mercedes e i fari della uno scoppiano. Più che altro la faccia del ragazzo che sembra come si fosse svegliato di soprassalto dal sonno.
Insomma la scena sembrava una gag del programma Drive-In degli anni 80. Tanto che io e il collega ci guardiamo con una faccia di stupore per poi scoppiare a ridere. Ammazza che giornata assurda!
Il collega Mantovano conclude con “Che piloti!… vabbè Walter, è stato un piacere conoscerti”. E così andando via abbiamo ripreso i rispettivi viaggi.
To be continued….
Articolo pubblicato sulla Blockchain Hive.
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