Chi ha qualche annetto sulle spalle ed era su internet dagli inizi, il titolo di questo post gli risuonerà echi antichi. Erano i bei tempi di Usenet o delle Internet Relay Chat (ma esistono ancora?) e sin dall’inizio i cretini di turno erano presenti, anche se certamente in misura decisamente minore (poiché eravamo quattro gatti al bar).
Poi arrivano i social, gli smartphone, e questa massima viene persa nella notte dei tempi. Ma i troll nel frattempo non sono scomparsi ed anzi si sono persino evoluti. Ad esempio in haters, cioè quelli che prendono di mira qualcuno e gli danno contro a prescindere. A volte il percorso è contagioso e succede persino l’inverso, che quello preso di mira diventerà hater a sua volta.
Maurizio Crozza è stato molto abile a cucire il personaggio di Napalm51, fa ridere ma dovrebbe far piangere perché quello che lui rappresenta come una caricatura, nella realtà vive in mezzo a noi.
Ma torniamo al titolo, don’t feed the troll, letteralmente non dare da mangiare al troll. Il troll è una figura mitologica identificata ad esempio nel mondo di Tolkien come i goblin nani cioè uno gnomo storpio dall’incedere incerto ma sopratutto dotato di pochissima intelligenza e sostanzialmente stupido.
Se non gli dai da mangiare, cioè tradotto nella pratica su internet lo ignori in modo sistematico, andrai a fargli il danno peggiore e dopo un po’ di tempo si stuferà per andare altrove. Capisco che i giovani (non necessariamente a livello anagrafico, ma più che altro di approdo sul web) penseranno che questa cosa non funziona. Ed invece vi posso assicurare che funziona eccome.
Qualche tempo fa Disqus ha messo in atto proprio il sistema di ban per utente da utente. Su una pagina che seguo sulla F1, vuoi per varie tifoserie, erano arrivati una serie di troll. Dopo l’attuazione di massa anche da parte degli altri utenti, questi hanno cambiato più volte l’account per tentare di sfuggire allo stato di desolante “ignoramento” in cui erano caduti, per poi cedere definitivamente lasciando la piattaforma.
Pensate a voi stessi, sul lavoro o a scuola, avete una iterazione con qualcun altro o più di qualcuno. Ora immaginate che quel qualcuno di punto in bianco non vi si fili manco di striscio. Voi parlate e venite sistematicamente ignorati. All’inizio è probabile che tentate di aumentare queste iterazioni, ma dopo un periodo in cui non ottenete nessun risultato è certo che smetterete di frequentare queste persone. Nel caso del troll richiede comunque uno sforzo, scrivere ingiurie e cercare di fare casino costa fatica anche a lui, e se non ottieni soddisfazioni smetti.
Quindi, da uno che sul web ci sta dal 96 mi (auto)ergo a consigliere e nel caso vi troviate a che fare con questi troll / haters esorto a non rispondere, mai e poi mai. Fate come se non esistessero. Siccome sul web non ci state solo voi, ma è probabile che a rispondere siano altri utenti del vostro canale, forum, pagina eccetera, nel caso abbiate strumenti di ban utilizzateli senza remora, e avvisate (o meglio educate) gli altri a non rispondere.
Se il cibo scarseggia i troll moriranno di fame, quindi “don’t feed the troll”.
Foto di copertina by kasiaczernik from Pixabay
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