Ho visto un po’ di recensioni sui nuovi Macbook che sono oramai arrivati sul mercato nonostante la crisi dei chip, a mio avviso crisi del tutto pretestuosa per alzare i prezzi. Cose già viste nel passato con le RAM e gli Hard Disk.
Dicevo ho visto un po’ di recensioni, tralasciando quelle davvero troppo marchettare, penso a iJustine che fa la faccia sorpresa al pari di uno di inizio secolo scorso se guardasse uno a caso dei dispositivi odierni. Capisco il format di intrattenimento, però così pari davvero finta quanto una banconota del monopoli.
Ma più in generale il tono delle recensioni, tutti ottimistiche, entusiastiche. Al di là dei nuovi processori che prendono considerazioni a parte, in un post precedente avevo evidenziato come a livello di design questi prodotti sono davvero orribili. Ma oltre a quello l’azienda stessa ha pure perso di credibilità visto che in un colpo solo si è auto-smentita sul discorso delle porte thunderbolt type-c e sulla touch bar.
Probabilmente il notch sullo schermo, che ancora oggi non ha nessuna spiegazione tecnica plausibile, pare confermare che sia una mera scelta di marketing. Forse proprio per sviare l’attenzione sul form factor, decisamente un gran passo indietro quando tutti ne fanno in avanti. Uno a caso, il nuovo Surface di Microsoft…
Quasi tutte le recensioni iniziano con “sembra old style”, “Sembra un macbook del 2012”. Ma detto in modo entusiasta, come fosse una cosa positiva. Forse per una qualsiasi marca asiatica, ma qua si parla di Apple.
Senza scomodare Steve Jobs che non c’è più, ma che ricordo nella presentazione dell’Air fece la famosa scenetta in cui da una busta di carta imbottita, quelli per plichi e riviste, fece uscire il portatile con lo stupore, quello si genuino, degli astanti. Forse scomodo Jonathan Ive che è uscito di recente dall’azienda. Ive era un collaboratore strettissimo di Jobs e ha firmato poi gran parte del design degli ultimi anni. Compreso i penultimi macbook. Fissato con il minimalismo e le forme simmetriche.
Immagino che quando avrà visto sta roba il bestemmione gli sia partito d’impeto.
Ma ritorno ai recensori. Dove diavolo sono finiti tutti quelli degli anni precedenti che sparavano superlativi a mitraglietta su sottigliezza, touchbar, peso e portabilità? Qualcuno di critico c’era, ma li dovevi proprio andare a cercare. Oggi invece devi trovare con il lumino quelli che parlavano bene della serie precedente.
Anzi c’è persino chi dimostrata tutta la professionalità sparando cazzate gratuite, per altro facilmente confutabili. “E’ solo un millimetro più spesso”. “Pesa qualche grammo in più”.
A questo punto viene da chiedersi, ma il prodotto gli faceva schifo prima o adesso? La risposta è Marchettari, cioè qualsiasi cosa gli propini va bene ed è il top. Euforia paradossa. Anche quando palesemente non lo è, o peggio si può evidenziare la loro contraddizione dai giudizi pregressi.
Come mi aspettavo non solo il solo ad aver notato e criticato queste cose. In un Q&A di Sara Dietschy “come mai il macbook è così controverso” fatto perché più di qualche critica gli era piovuta sotto il suo video di pseudo-recensione finto-entusiasta. Alle critiche risponde prendendo in giro pure gli iscritti mentre fa una mega-marchetta ad una marca di cereali in modo a dir poco smodato.
Il marchettaro si è evoluto, come i nuovi macbook è diventato Pro. Peccato che sta gente rubi la scena e anche gli sponsor a quelli seri che lo meriterebbero.
articolo pubblicato sulla blockchain Hive: https://peakd.com/hive-146620/@tosolini/marchettaro-pro
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