Segue da part 2
Andando piano esco sulla statale, devo andare ancora più a Sud, verso Rovigo in un paesino che neanche ricordo come si chiama. Era il primo cliente della giornata.
Come non bastasse quel giorno avevo il maledettissimo camion a tre assi. Il mio collega ne era innamorato, io no. Dovete tenere conto che si parla di un robo d’acciaio lungo venti metri, alto 4. Sto maledetto, costruito negli anni 70, aveva appunto tre assi, dove il terzo avrebbe dovuto fungere da stabilizzatore. Oltre ad essere sterzante, cioè se tu giravi a destra lui si girava a sinistra per agevolare proprio la direzionalità, aveva un pistone pneumatico che ne permetteva il sollevamento.
Infatti se dovevi fare retromarcia, con l’asse sterzante era il delirio, per cui dovevi sollevarlo. Tra l’altro in marcia normale, per legge doveva stare giù, perché se trovavi il poliziotto un minimo scafato, ti faceva la multa.
Il fatto è che quell’asse che doveva fungere da stabilizzatore, cioè evitare l’ondeggiamento del mezzo, in caso di frenata di emergenza proprio l’asse aggiuntivo cominciava a saltare come un canguro. L’ABS ovviamente non esisteva, anzi non c’era uno straccio di elettronica, non aveva manco il turbo. Il problema è che con un colpo di freno più accentuato non c’era nulla da fare, dietro inchiodava proprio l’ultima parte, innescando un saltellamento che poi destabilizzatava tutto il mezzo. Risultato invece di fermarti in X metri, ti fermavi in X + 50.
Ad un certo punto cerco di sforzarmi ad attingere alla mia memoria visiva, quella strada l’avevo fatta almeno una ventina di volte. Mi viene in mente che c’era un semaforo in mezzo alle case, con un edicola sulla destra. Il mio pensiero è
“devo fare attenzione a capire dove potrebbe essere il semaf…“
Il tempo di pensare, alla mia destra all’altezza dello specchio una enorme palla rossa si materializza dal nulla. Un pestone sul pedale del freno, per poi modulare… modulare un par de balle, sto coso comincia a saltellare come un ballerino ubriaco di flamenco. Per un attimo stringo i denti, mi aspetto di sentire un urto violentissimo da uno dei due lati. Oramai erano quasi le 9 del mattino, non è che in giro non ci fosse nessuno…
Ma evidentemente Dio, la Provvidenza, quello che vi pare, non ci stava nessuno dai due lati dell’incrocio. Quando capisco di essere oramai dall’altra parte mollo tutto e lascio andare il mezzo per inerzia. Avevo le pulsazioni fuori scala.
Non ero preoccupato di farmi male, sarebbe stato davvero difficile, ma di sicuro avrei ucciso qualcuno se un auto mi avesse preso sulla parte laterale. E siamo manco alla prima consegna.
Ecco, il primo cliente, poco più avanti. Non era tanto arrivaci, ma “uscirci”. Infatti la strada era molto più alta e lui era più in basso. Per entrare, visto che stava alla mia destra, tutto semplice. Il problema è che uscendo dovevo ripercorre al contrario la strada, quindi dovevo fermarmi sul ciglio, che per me era in salita, e infilarmi sulla strada che non si vedeva nulla. Ricordo di essere stato fermo circa mezz’ora tentando più volte, ma poi desistevo perché all’ultimo saltava fuori un faro di qualcuno da una corsia o dall’altra.
Fino a quando decido di buttarmi!
To be continued…
Post pubblicato sulla Blockchain Hive
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