Dammi tre parole, sole cuore amore. La cantava una sconosciuta Valeria Rossi nel 2001. Che ad essere onesti non so chi fosse, e non so che fine abbia fatto, ma per una estate ha cavalcato le classifiche.
Siccome mi sono interessato di GPS abbastanza a fondo, perché principalmente sono un escursionista e perdersi (in montagna è molto più facile di quanto si creda) non è una opzione valida, e perché per lavoro ho avuto a che fare con alcune applicazioni, ho letto un po’ basito un articolo riguardo ad un sistema che ambisce a rimpiazzare le coordinate satellitari.
L’idea di base non è male e si rifà al concetto del protocollo DNS per permette l’utilizzo del www (world wide web) che di fatto ci permette di tradurre google.it da un ben più difficile da ricordare 216.58.205.35.
Non a caso questo sistema si chiama w3w (what 3 words) e con tre parole permette di identificare un luogo esatto nel pianeta. Lo fa traducendo ovviamente le coordinate GPS.
E qui già sorge il primo problema, la proiezione ellittica sul pianeta non è univoca. Il sistema più utilizzato è il WGS-84, ma ne esistono molti altri che sono anche ben più precisi poiché si basano su una proiezione più ristretta a certi luoghi e quindi più precisa. Non ultimo persino il tipo di notazione delle coordinate stesse variano da decimali, gradi eccetera. Insomma per fare casino noi umani non ci facciamo mancare nulla.
Il w3w divide il mondo in una fitta griglia di 3 metri per tre, ognuno di questi quadrati ha una sequenza di tre parole univoche e non modificabili, divise tra di loro da un punto. Quindi le parole si possono ripetere, ma mai nella stessa sequenza. Inoltre per evitare errori, le parole non si ripetono con le celle adiacenti, le quali avranno voci completamente diverse. Non ultimo le parole sono state tradotte, per cui concettualmente esprimono lo stesso concetto “lago” in inglese sarà “lake” e così via.
I vantaggi sono che chiunque può avere un indirizzo preciso fino a tre metri di errore, anche se si trova in mezzo al deserto. Attraverso le parole, oltre all’utilizzo mnemonico, sarà possibile utilizzarlo con i sistemi di riconoscimento vocale (google, siri, cortana). Inoltre in fase di ricerca, essendo fatto di parole, il sistema sottostante può prevenire errori di battitura, e consentire una ricerca affine.
Non ultimo, tutto il sistema pesa 12 megabytes, quindi è utilizzabile anche offline. Tutto bello, la sfida più complicata del progetto è farsi adottare, cosa non semplice perché oramai le coordinate GPS sono standard nei programmi di questo tipo. Inoltre andare dire ad una persona ci vediamo a “gatto.vicino.perduto” è quanto meno strambo.
Ce la faranno? boh. L’idea è lodevole, la necessità c’è ma non troppo nel sistema occidentale, ben più nelle aree in via sviluppo dove può essere di aiuto rispetto al sistema confusionario che certe nazioni hanno nella toponomastica o nella topografica (spesso inesistente).
Ah.. sole.cuore.amore purtroppo non tira fuori niente… peccato, magari scoprivo dove era finita Valeria Rossi.
Per provare o maggiori info what3words
Scopri di più da Walter's blog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.