Questo fine settimana è “scattata” l’ora legale. Sabato notte abbiamo portato in avanti le lancette di un ora. Un gesto che ripetiamo (in modo inverso) due volte l’anno, e che oramai anche i vari dispositivi elettronici hanno imparato ad autogestire.
Eppure ci sono delle curiosità in merito a questo apparente piccolo cambiamento.
Un po’ di storia
L’adozione dei fusi orari, che vede il punto zero nel meridiano dove è posto l’osservatorio di Greenwich in Inghilterra, è stato introdotto nel 1884. Prima di allora il tempo era scandito dalla posizione del sole a mezzogiorno, che per definizione non è propriamente fissa. Con l’avvento del trasporto ferroviario la situazione richiedeva certezza negli orari di partenza e arrivo. In particolare il potere economico/politico delle ferrovie, al massimo splendore proprio nell’800, portò alla creazione di un sistema orario universale. In Italia nel 1866 si parla proprio di “orario ferroviario” in contrapposizione al sistema precedente, e prevedeva ben 6 fusi, poi piano mediati fino all’adozione del sistema UTC nel 1893.
Eppure curiosamente il sistema precedente, il mezzogiorno, aveva da dire la sua. Infatti si era evidenziato come il problema di “centrare” la vita delle persone sul mezzogiorno (massima esposizione di luce) prevedesse delle forzature sulla vita delle persone. Lo stesso Benjamin Franklin aveva evidenziato che spostare di un ora in avanti nel periodo estivo permetteva di risparmiare un certo numero di candele. Per farlo pensò di sparare con dei cannoni nelle strade il mattino presto, inducendo, a suo dire, la gente a svegliarsi prima. Chiaramente la cosa non andò in porto.
Lo stesso concetto (di spostare l’ora, non cannoneggiare nelle strade) si reitera in Europa di inizio 900 con il consumo della corrente elettrica. I primi ad adottare l’ora legale sono l’Italia e la Germania nel 1916. In quel periodo siamo nel mezzo della prima guerra mondiale e la necessità di risparmiare è imperante. Andremo avanti togliendo e mettendo l’ora legale fino al 1966 dove sarà introdotta in modo definitivo. Oggi meno della metà degli stati del mondo adotta il cambio dell’ora.
Questo salto in avanti e indietro produce delle curiosità.
Nel 1918 la prima adozione negli U.S.A. avviene nel giorno di Pasqua, non tutti comprenderanno la cosa e così molti arrivarono alla messa pasquale quando questa era già finita. Ne derivò una sommossa popolare, si parlò di sovvertire il tempo di Dio, ma non mancarono le proteste perché gli almanacchi e gli oroscopi non erano più validi fino addirittura a protestare perché così si negava il diritto di respirare l’aria fresca del mattino. Le proteste montarono tanto che si arrivò all’abrogazione già per l’anno successivo.
Allungare le ore in estate portò ad accorgersi che la gente era più propensa a fermarsi per fare acquisti per via del maggior tempo a disposizione.
Gli studenti o i ragazzi in generale sono più propensi a fare sport. Dove è stata adottata l’ora legale si è assistito ad un aumento delle iscrizioni ai vari circoli sportivi. L’industria del Golf negli States misurò un consistente aumento nella vendita di palline da golf. Per contro gli spettacoli televisivi mostrano un netto calo, per questo ancora oggi in estate le trasmissioni in diretta sono molte meno rispetto al periodo invernale.
Secondo uno studio sulla popolazione americana, all’adozione dell’ora legale (quindi un ora in meno di sonno) si registra nel primo giorno un aumento del 20% di infarti. A settembre con il ritorno all’ora solare, sempre il primo giorno di adozione si registra una contrazione del 20%.
Non solo infarti, secondo alcuni studi il periodo successivo al cambio si registra un consistente aumento degli incidenti stradali dovuti a stanchezza e distrazione. Ma ci sarebbero delle correlazioni con incidenti sul lavoro e addirittura suicidi.
Gli studi che prevedono il forte risparmio energetico (circa 110 milioni in Italia) vedono altre relazioni di contrapposizione che invece affermano come non ci sia nessun vantaggio economico. Queste ultime infatti prendono in considerazione uno spettro di attività più ampio che non il solo accendere la lampadina in casa un ora prima. Ad esempio con un’ora di luce in più la gente spende più carburante per muoversi, vanificando il cosiddetto risparmio energetico.
Qualche stato ha pensato di adottare l’ora legale tutto l’anno, in questo modo soverchiando i patti del 1884, e potrebbe anche essere una soluzione per l’Italia.
Ce la faremo a sopravvivere al cambio dell’ora?
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