Inversione felina

Nonostante siano passati sei mesi dalla scomparsa della bellissima “micetti” sono ancora iscritto a qualche gruppo “felino“. Mi fa sorridere ogni volta il concetto squisitamente umano della concezione egocentrica che abbiamo. La gran parte dei post è di qualcuno il cui micio si è “perso” o non ha fatto ritorno la sera.

Se c’è qualcuno di stordito in questo pianeta che riesce a perdersi, quello è l’uomo, un gatto proprio no.

Anzi il gatto non ha minimamente presente il concetto di possesso monogamo. Il mio gatto. Se ribaltiamo la prospettiva noi dovremo essere il suo umano. Ma manco per il cavolo…

Questo bellissimo video raccoglie il tag #notmycat e ogni volta mi fa ridere. Di seguito alcuni “quote” degni di nota.

Hanno messo una casa in vendita giù in fondo nella via, sono andato a visionarla in una app di annunci, e nella camera da letto c’era il mio gatto che dormiva.

Il mio vicino mi ha chiesto di dar da mangiare ai cani quando erano in vacanza. Quando sono entrato nella loro casa c’era il mio gatto che dormiva sulla cuccia dei cani.

Ho scoperto che questo gatto che pensavo di aver adottato è del mo vicino. Un giorno aveva il collare, e quando ho parlato con il “padrone” mi ha detto che il collare non ce l’aveva messo lui. Ma in quante case vive questo gatto?

E’ ampiamente possibile e provato che un gatto possa avere un solo riferimento umano. Ma non è una regola, molto probabilmente li attorno non c’erano umani che gli garbavano. Infatti come è stato per il mio caso, non ho scelto di avere un gatto, è il micio che ha scelto di stare con me. E sicuramente non ero il solo, la domenica andava in qualche altra casa visto che curiosamente proprio quel giorno, ogni settimana, spariva per ripresentarsi poi il lunedì.

Di certo la cosa deve essere bidirezionale, è forse è il caso di qualche gatto che preferisce cambiare riferimento perché il padrone “ufficiale” lo sopporta ma non è in cima alle preferenze.

Forse un giorno capiremo che essere scelti da un micio è un vero privilegio.