Il vecchio detto che il Lupo può anche perdere il pelo, ma sicuramente non il vizio. Il lancio, decisamente faticoso, ritardato, ridimensionato, di Facebook che entra nel mondo delle criptovalute, sembra essere finalmente pronto sulla pista di lancio.
In passato abbiamo assistito alla presentazione vagamente paradossale di Libra, poiché come evidenziato nei post dell’epoca (credo tre anni fa) le aziende che dovevano rafforzare la credibilità del progetto, tra cui figurava persino Paypal, se ne sono andate alla velocità della luce. Per non dire che non sono neanche mai entrate. Più di recente il team del progetto si era letteralmente disintegrato a forza di defezioni.
Non ultimo al tempo, vedremo se succederà anche ora, gli stati si erano mostrati ostili. Libra di fatto è morta prima di partire. Quindi che sono “ste” Novi e Diem?
Novi è un sistema peer to peer di pagamento simile ad un circuito bancario/monetario mascherato da Wallet. Lo scopo è quello di accettare e convertire denari reali in Diem, una moneta che dovrebbe essere legata o mantenuta in assetto 1:1 con il dollaro.
Dal punto di vista tecnico non c’è innovazione tecnologica, se andiamo a cercare tra le coin a disposizione ne troviamo quante ne vogliamo sul tema, Bitcoin fra tutti pur in assenza di uno stabilizzatore.
Quindi Facebook cerca di sfruttare se stesso per entrare a gamba tesa, direi tesissima sulla questione crypto. E non lo fa certo con intenti inclusivi, ma sottrattivi. D’altronde è noto che l’intento del proprietario, paradossale, era far evolvere Facebook perché diventasse essa stessa Internet. Poi sappiamo che oggi invece Facebook è in rapido declino, i nuovi utenti si sono arrestati nella crescita e quelli che sono rimasti attivi rimane un segreto aziendale. Non è un caso che proprio ad inizio anno si sia tentato di turare la falla cercando di fondere le utenze Whatsapp dentro quelle di Facebook. Per altro con una manovra un po’ maldestra che ha causato una pesante emorragia di utenze verso altri competitor.
La borsa non ha ancora decretato una discesa, anzi non ha fatto altro che salire (+200% in 5 anni) ma tutto il settore tech è trainato in modalità speculativa verso l’alto. Non è un caso che serpeggi il rumor di una possibile nuova bolla entro qualche anno.
La manovra cripto, facendo leva di un potenziale numerico di utenze ragguardevole, persone che magari neanche sanno che sono le criptovalute, cerca di sorpassare tutto il discorso delle varie valute, per cui se devo dare soldi a qualcuno dall’altra parte del mondo, Diem potrebbe rivelarsi utile. Quindi per avere Diem bisogna versare soldini veri, e per effettuare il passaggio contrario, sempre per Facebook si dovrà passare. Ovviamente rimanere chiusi dentro il social era troppo rischioso, per cui Novi può anche essere un sistema di pagamento reale.
In pratica la governance (e i relativi introiti) sono in mano ad un soggetto privato centralizzato, una specie di Stato virtuale, molto simile al sistema tradizionale. Per i merchant non è chiaro quali siano le fee, di certo il sistema di pagamenti non è mai stato tanto affollato come in questi ultimi 5 anni.
Nella pagina di Novi si legge di una possibile integrazione di altri “valori digitali”. Non essendoci scritto cripto valute è una frase che vuol dire tutto e niente. Ma gli stati? come prenderanno la cosa? il rischio di una offuscazione di alcuni passaggi di danaro è concreta al pari dei sistemi crypto attuali. Solo che i secondi al momento sono ancora nel mondo etereo dei sogni di qualche anarchico. Con Facebook potrebbero diventare reali. Ma qui sta il Lupo. Zuckerberg vuole prendersi tutto il mondo crypto, se la cosa gli riesce diventerebbe potenzialmente l’unico interlocutore con i governi e la finanza.
Ma c’è un ma, come sempre. Novi anche se mr Facebook non lo volesse (e di sicuro non lo vuole) finirà nel mercato. A quel punto il valore potrebbe subire, anche solo per questioni ideologiche, delle consistenti cannonate avverse. Per cui il ri-equilibrio verso 1:1 dovrà essere messo con emissione che però erode il concetto di scarsità, generando effetti contrari o imprevedibili. Ecco perché la porticina dei “valori digitali” rimane li, leggermente defilata, ma presente.
Personalmente non credo che la cosa avrà gran successo. C’è un secondo strato di problemi, ovvero far capire alla gente la cosa, o meglio all’utenza Boomer. Una sfida titanica che richiede parecchio tempo e sforzi, oltre che complicità dei media, i quali si sono disinnamorati. Oggi le news in carta stampata che riguardano il social in blu sono per la maggioranza riguardanti truffe o raggiri.
Infine la concorrenza che non ti aspetti. Una entrata di pari livello di Amazon metterebbe all’angolo Novi nel giro di nulla, che si ritroverebbe ad essere confinato nell’uso reale in Facebook stesso. Mi immagino che ad esempio gli acquisti pubblicitari saranno obbligatori in Diem.
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