Nell’articolo sulla robotica 2.0 che avevo postato qualche settimana fa, in un passaggio facevo riferimento al problema della retribuzione se le macchine possono sostituirci.
A quanto pare da tempo ci sta pensando anche Sam Altman, ceo e deus machina di OpenAI. La sua soluzione è una criptovaluta, la sua. Ovvio che non potesse usarne una già esistente, se non l’inflazionato, dal punto di vista mediatico, Bitcoin, che ne so Ethereum, oppure Hive anche se sarebbe più che utopico.
Chiaramente per uscirsene con una nuova Crypto devi avere un buon giustificativo, non tanto per distinguersi dagli altri, cosa di cui potrebbe pure fregarsene stante la sua posizione. Ma per giustificare proprio la sua. Per cui si è inventato questa cosa che ricorda tanto una puntata distopica, credo di Black Mirror.
screenshot preso dal mio computer
In quell’episodio, la gente veniva riconosciuta da scanner piazzati in ogni dove, che intercettavano la retina riconoscendone all’istante la persona. Per cui tizio entrava nel negozio, scansione all’ingresso e una voce diceva “Benvenuto signor tizio caio”.
Non siamo a quei livelli, ma poco ci manca. Questa moneta che si chiama Worldcoin, moneta del mondo, per utilizzare i wallet e stabilire l’autenticità di una persona, deve scansionare la retina. Il “world ID” infatti è legato a questa caratteristica fisica che è unica per ogni essere umano. Per farlo bisogna trovare un “Orb”, cioè questa sfera cromata appena ad un palo, che fa la scansione e prova che siete un essere umano e non una macchina.
Già, ma non vi suona come già sentita? L’autenticazione a due o più fattori fa esattamente la stessa cosa. E non serve girare il mondo per cercare un Orb, perché lo fa il nostro cellulare. Certo non sarà accurato e l’AI potrebbe in qualche modo aggirare l’ostacolo, ma in fondo si potrebbe dire la stessa cosa per gli Orb. Anzi, specialmente per questi ultimi. Chi li gestisce? è tecnologica che può essere clonata. Non è sotto il nostro diretto controllo.
Praticamente metà pianeta a livello di governo è saltato sulla sedia, qualcuno l’ha permesso, qualcun’altro lo ha esplicitamente bloccato. In Italia non esiste per dire.
In Worldcoin spergiurano sulla privacy, anzi sarebbe un loro cavallo di battaglia. Il world ID equivale, nelle intenzioni, ad un documento come un passaporto, oltre che ad un portafoglio. Per invogliare chi registra la retina viene premiato con un airdrop.
Quanto sopra l’ho riassunto al meglio, chiaramente ci sono poi i dettagli da vedere. La mia impressione è che nessuno la stia raccontando giusta. Da una parte i governi non sono spaventati per una potenziale violazione della privacy. Ma che Altman è il nuovo unicorno della Silicon Valley, e come tale non essendo ancora compiuto, possa agire sottotraccia arrivando ad un punto “de facto” che non può essere ignorato. Meglio prevenire che curare.
Dall’altra Altman è consapevole che OpenAI potrebbe dominare il mondo dal punto di vista tecnologico, ma allo stesso tempo potrebbe paradossalmente trovarsi con le pive nel sacco. Cioè l’AI ovunque, ma lui non guadagna abbastanza, dove abbastanza è probabilmente uguale a tutto.
L’equazione pare perfino banale, se l’AI è ovunque, Worldcoin è la moneta dell’AI. Che sia la panacea al problema della disoccupazione in realtà non viene detto in modo esplicito. Viene fatto intendere. La solita promessa da politico sotto elezioni.
Se togliamo gli imbellettamenti, ovvero gli Orb, questa roba è un whitepaper già visto e ritrito in alte crypto.
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