Come sta andando la nuova bull run?
Per certo questa potrebbe essere l’ultima, o quanto meno l’ultima con questa tipologia di connotazioni. Bitcoin è finito per quanto riguarda l’estrazione, l’altro giorno dai report giornalistici di settore si parlava di 40 Bitcoin al termine dei ventuno milioni. Questo a dispetto di altri indicatori che lo danno sopra i 19 milioni.
Se fosse vero più la questione ETF farà andare il prezzo sopra i centomila dollari, quanto sopra non si sa. Però il dopo sarà interessante, ovvero non prevedo che ci saranno All Time High sul prezzo perché a mio avviso manca il propellente sottostante. A meno che non ci siano condizioni esplosive o modifiche che ad oggi non conosciamo.
Bitcoin però fa scuola a sé, più interessante il discorso Alt Coin. In questa bull run sono contenuti, ovvero rispetto alle ultime tre i saliscendi di prezzo sono irrilevanti. A fatica si vedono salti dell’80% quando le volte scorse si vedevano robe improbabili con 3-400%. Forse è troppo presto, o molto più probabilmente non c’è abbastanza liquidità per queste monete, visto che Bitcoin si sta mangiando tutto.
Come si vede da questo grafico di CoinMarketCap la liquidità c’è eccome. Siamo vicini al picco del 2021 e a livello di analisi tecnica siamo ancora all’inizio del ciclo.
Va detto che la stampa, chiaramente non quella finanziaria, è pesantemente distratta dalla bolla dell’intelligenza artificiale. La blockchain è un argomento vecchio e stanco, in effetti nelle timeline tecnologiche siamo più o meno un’era geologica indietro. Il nostro tempo lo abbiamo avuto e la scadenza dei ventuno milioni potrebbe essere il canto del cigno per le coin alternative, quanto meno quelle che non sono strutturate a dovere o che sono nella fase delle promesse da mantenere. Per dirla terra terra, se il frontman smette di correre sono dolori per coloro che sono al seguito.
Ad oggi si contano oltre due milioni e duecentomila progetti. Di queste solo 210 superano il miliardo di capitalizzazione. E solo 475 (comprese quindi le 210 di cui sopra) sono oltre i centomila dollari. Facendo i conti del macellaio, circa un milione e ottocentomila progetti sono potenzialmente spazzatura o zombie. Davanti ad una minima difficoltà non avrebbero possibilità di sopravvivere.
Come si vede dalla composizione complessiva del mercato, espressa in percentuale e che quindi elimina il fattore espansivo o “contrattivo” della capitalizzazione totale, le alt-coin, colore grigio, sono in evidente sofferenza.
Bitcoin, zona blu, è chiaramente vorace e se consideriamo l’ultimo pezzo del grafico sopra con la zona del 2021 e del 2017, si capisce che davanti a parecchia liquidità, la sua forza di aspirare i soldi dagli investitori, rispetto al resto della “popolazione”, è decisamente preoccupante.
Come dico qualche paragrafo sopra, stando all’analisi ciclica siamo ancora all’inizio di questo ciclo, solo che vedendo il grafico di capitalizzazione, con l’ultima parte che sembra una parete verticale a livella, qualche dubbio sovviene. Il rischio è che quei soldi siano mossi da poche entità, mentre la massa di retails è ben più contenuta.
Questa porta a due scenari, una stabilità di capitalizzazione, cioè il primo grafico comincia ad andare di lato, oppure una discesa molto soffice.
Se però entrano, o per assurdo ci sono già, i retailers, allora la discesa potrebbe essere molto violenta.
Quindi, quanto durerà questa bull run? A rigor di logica fino a novembre, quando poi ci sono i vari black-friday, chiusure di bilanci eccetera, dubito si arrivi a gennaio. Ma c’è il concreto rischio che a luglio sia già finito tutto senza un motivo realmente valido.
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