Nel mentre si discute sul POS versus contanti e mille altre ragioni, certamente importanti, una è passata in sordina perché non è mainstream, ma è interessa i retail trader e quelli che potenzialmente bazzicano sul mondo crypto.
Infatti, una norma, un po’ contorta, porta il capital gain dal 26% al 14%. L’ultima volta che la politica si è interessata alla questione era il 2014, quando il governo Renzi portò dal 20 al 26% la tassazione. Due anni prima era stato Monti ad aumentare dal 12,5% al 20% nel famoso decreto Italia. Mentre in tutto questo tempo i titoli di Stato italiani sono rimasti fermi al 12,5% peccato, come avevo spiegato in alcuni post, che fosse piuttosto complicato accedere a questo mercato. Cosa che si è in qualche modo sbloccata, visto che Poste Italiane ora lo permette sebbene con qualche piccola complicazione.
Ma torniamo a quello che ci interessa, il Capital Gain. Non vado a fare “pipponi” perché ci sarebbe da spiegare alcuni passaggi, ma a grandi linee se ho acquistato Bitcoin per 1000 euro di capitale e lo rivendo ottenendo 2100 euro, i 1100 euro di differenza dovranno essere tassati al 26%.
In realtà questa norma rimane quasi intatta, infatti Meloni introduce un meccanismo che prevede il pagamento del 14% tra giugno e settembre. L’investitore, infatti, dovrà dichiarare il rendimento, anche presunto, e pagare il 14% entro settembre. Volendo anche se i Bitcoin in essere non sono stati venduti, ma programmiamo di farlo ad esempio ad ottobre o i primi di novembre.
Se a novembre l’importo dovesse risultare più alto, non si dovrà versare nulla. Perché di fatto questo è uno sgravio fiscale. La norma nasce dal fatto di tirare su quanti più liquidi possibili, nascondendo una specie di piccolo condono e un invito a mettersi in regola pagando qualcosa (direi più di qualcosa) in meno.
Di tutto questo non ho capito se la regola sia strutturale, ma credo di no, da quello che ho letto in giro si parla del 2023, poi si vedrà.
Il Capital Gain al 14% mi sembra una valutazione onesta, mentre il 26% è oggettivamente troppo ed anche facendo i vari paragoni con l’Europa noi eravamo (siamo) tra i più cari. Se mettiamo a confronto una tassazione media da lavoro dipendente, siamo intorno al 27% ma è compresa anche la parte pensionistica che nel capital gain ovviamente non è compresa. Per cui se il 14% diventasse strutturale sarebbe corretto. Ovviamente l’Europa sarà di parere contrario, ma questo già lo sappiamo.
Per chi fa retail trading, sicuramente è una buona notizia.
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