E’ un po’ difficile non pensare male, ma poco dopo il G20 parte un attacco da parte degli enti regolatori di vari stati che a cadenza quasi giornaliera limitano del tutto, o solo in base ad avvertimenti, l’operato dell’exchange di cripto valute. Forse una coincidenza, ma ho più che una impressione che non sia così.
E Binance non è un Exchange qualunque, è il più grande per volumi, scambi e capitalizzazione tra i suoi diretti concorrenti. E’ un po’ come la scenetta dei film, il tizio entra in galera e per dare un segnale a tutti gli altri si mette a menare quello più grosso. In effetti se si tirano cannonate contro quello più rilevante e teoricamente con le spalle larghe, si spera che gli altri si regolino di conseguenza.
Peccato che questo ragionamento valga poco meno di nulla. Il fatto che Binance sia il numero uno è certamente frutto del loro operato, direi quasi vulcanico, ma dall’altra parte anche dal fatto che gli investitori ci abbiano messo i loro di capitali. E se Binance diventa la pecora nera, per colpe tutte da dimostrare, ce ne sono almeno altri 2-300 pronti a spartirsi le quote di mercato. E probabilmente saranno molto più dubbi o evanescenti di questi. Senza contare la DeFi, cioè la decentralizzazione anche in ambito Exchange, che proprio in virtù di questi attacchi riceve nuovo propellente per accelerare il processo di adozione di massa.
E così anche l’Italia ha detto la sua, che rispetto ad altri stati i quali hanno adottano scelte ben più “cattive”, suona un po’ come una supercazzola. Infatti la Consob dice che Binance non è autorizzata ad operare in Italia, nemmeno attraverso il suo sito binance.com.
Quanto meno curioso, per non dire totale ignoranza su quello che concerne Internet, visto che un sito internet per definizione è astratto. Caso la sede legale e al limite dove il server ospita il sito, sono fisicamente tangibili. Che poi anche questa è roba OLD visto che oramai per servizi di un certo traffico non esiste più un luogo fisico del server ma una distribuzione di luoghi attraverso il cloud e/o distributed computing.
Ed infatti il comunicato poi si limita a “richiamare” gli italiani sul fatto che questi non sono soggetti autorizzati, e pertanto se lo fai sei a tuo rischio e pericolo.
La risposta di Binance, come poi era già avvenuto nei giorni scorsi per controversie simili, si limita a dire che loro non operano al di fuori del quadro normativo italiano, e soprattutto ci tengono a precisare che non si saranno modifiche sulle funzionalità del sito.
In effetti non operano fuori dal quadro normativo, anche perché non ci stanno proprio in quel riquadro. La sede sta a Malta, le cripto valute hanno una regolamentazione ancora tutta da scrivere (e se la scrivono implicitamente i governi accettano la convenzione di valore di scambio), ergo per il momento non cambia molto.
Tuttavia qualche effetto tangibile si è visto. Sono stati bloccati, o meglio Binance per non andare in guerra diretta ha bloccato i bonifici SEPA, tuttavia è possibile usare le carte di credito o debito per il deposito, mentre la loro card permette intrinsecamente il prelievo. In ogni caso come detto sopra non esistono solo loro, si può benissimo spostare verso un altro soggetto che non è al centro dei riflettori e tanti saluti.
Mi pare che questi signori cerchino di svuotare il mare con un cucchiaino da caffè.
Photo by Karolina Grabowska on Pexels.com
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