Insomma “qualquadra non cosa”. In piena estate la Consob fa uno strike a Binance, la quale è costretta, per non entrare in diretta collisione con l’ente italiano, a chiudere le operazioni dei derivati, tra cui anche lo Short per gli utenti italiani.
Pochi mesi dopo esce un nuovo “fan token”. Ovvero una sorta di moneta digitale in salsa calcistica, questo giro è per la Lazio Calcio. Ma non solo, come si evince dal sito e dall’evidente sponsor sulle maglie dei giocatori, Binance è il main sponsor della squadra italiana.
Il lancio del token, come per altro i due che li avevano preceduti, ovvero la Juventus e il Paris Saint German, va alla grande. O meglio per chi è scalper o comunque è avvezzo a queste manovre va alla grande. Così come la squadra di calcio che dal nulla si trova a fare parecchi soldi.
Ma gli altri?! O meglio i tifosi della squadra di calcio?
Bisogna essere intellettualmente onesti. Al di là del partigianato di questa o quella squadra calcistica, e al di la del fatto che si parla di Blockchain, qualcosa non quadra.
A partire dalla sponsorizzazione, cioè il sistema di Binance in Italia è a dir poco azzoppato visto che metà delle funzioni non sono fruibili. Anche solo a livello logico, il più impreparato dei competitor ti può sopravanzare perché tu hai il ban mentre loro no.
In seconda analisi lo stato ti ha detto che non puoi operare, e con una manovra simile pare che vuoi andare allo scontro diretto piuttosto che cercare una via amichevole.
Poi ci sono le squadre di calcio che senza troppi giri di parole mirano ai propri tifosi come le mucche da latte. Mandandoli al massacro, letteralmente, visto che comprare i token senza uno straccio di preparazione, necessaria per questa fase storica, equivale a perdere soldi veri.
Il filone dei fan token ha cominciato a destare l’attenzione di qualche giornalista che giustamente cerca di dare delle risposte a legittime domande. Prima o poi se ne accorgerà anche qualche legislatore, probabilmente quello italiano seppure possa sembrare paradossale, potrebbe essere uno tra i primi. Anche perché quella provocazione non può essere passata inosservata in certi ambienti.
La parte tragicomica è che lo strike della Consob era fuori luogo, perché era indirizzato ai trader che proprio non avevano necessità di “essere protetti” o “informati”. Anzi molto probabilmente la cosa nasceva dalla copiosa fuga di operatori dalla Borsa milanese verso quella del mondo Crypto.
Ma con la storia dei Fan Token, lo strike della Consob invece ha senso eccome. I destinatari non sono trader o operatori consapevoli, bensì i tifosi di calcio. Anzi più sfegatati sono meglio è.
Non vi alcun dubbio che nel momento attuale gli Exchange e tutto quello che vi gravita attorno è finanza non solo ad altissimo rischio, ma direi fuori scala se mai ci fosse una classificazione seria.
In questo contesto tirare dentro gente impreparata con una specie di inganno morale, non fa per nulla bene al sistema cripto valute. Un mondo che sta cominciando a maturare e mostrare qualcosa di più sostanziale, metterci dentro uno scandalo che avrebbe certamente risalto a livello mediatico, ci farà fare un balzo indietro di qualche anno. Senza contare la parte peggiore, quella del legislatore che farà la solita legge confusionaria e ostruttiva.
Per altro gli sponsor sulle magliette di calcio hanno già un triste palmares, mi viene in mente il tubo Tucker o Millionaire. Schemi piramidali talmente grossi da fare lo sponsor, in un caso persino alla nazionale italiana. Mi auguro di sbagliarmi, ma nell’aria sento odore di bruciato.
Articolo pubblicato sulla Blockchain Hive.
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