Questa è una di quelle storie che solo uno, anzi due, italiani gli poteva riuscire con successo nonostante tutto.
Luigi Spina e Domenico detto “Mimmo” Sesta si conoscono alle scuole superiori di Gorizia. Il primo è del luogo, il secondo è di origine pugliese. La loro amicizia rimane salda, sino a quando Luigi emigra a Berlino sul finire degli anni 50. Mimmo rimane orfano dei genitori qualche anno dopo, e Luigi lo chiama su nel profondo Nord.
Dopo un breve periodo si ritroveranno alla Technische Universität di Berlino dove non faticheranno per nulla ad integrarsi con la comunità, tanto da stringere una amicizia piuttosto forte con Peter Schmidt.
Nell’agosto del 1961 come sappiamo i Russi cominciano la costruzione del muro di Berlino, e Peter rimarrà bloccato nella DDR assieme alla moglie, la piccola figlioletta e la madre. I suoi tentativi di passare ad ovest sono vani, e non avendo la possibilità di appoggi politici, chiederà proprio ai due italiani di aiutarlo.
Spina è uno tosto, che non si arrende, per cui i due cominciano a pensare come fare per “fregare il sistema”. Una cosa che sappiamo ci riesce piuttosto bene per natura.
Come italiani, tramite il loro passaporto “neutro”, hanno un accesso discretamente facile ad attraversare il checkpoint come turisti. Iniziano una sorta di indagine tecnica, grazie anche ai loro studi di ingegneria, per trovare un palazzo vicino alla linea di confine che non abbia fondamenta di cemento.
Troveranno quello che cercano in un edificio industriale in Bernauer Straße nella parte Ovest mentre il target è il civico 7 di Schönholzer Straße. L’idea appunto è quella di costruire un tunnel che passasse sotto il muro e la zona della morte per poi uscire nelle fondamenta di un palazzo. Una idea folle e nemmeno originale.
Infatti, già altri ci avevano provato ma senza successo, anche perché la vicinanza del fiume rendeva tutto ulteriormente più complicato per la possibilità di infiltrazioni d’acqua. Senza contare il rischio di essere scoperti e quindi la necessità di dover operare praticamente in silenzio. Una impresa totalmente folle.
Spina e Sesta iniziano i lavori, ma ben presto si rendono conto che l’impresa è ben oltre le loro forze. In Università troveranno aiuto per lo stesso motivo loro, ovvero la necessità di far passare di qua famigliari, fidanzate, conoscenti. Se da una parte l’aiuto era importante, dall’altro un ulteriore rischio che una parola di troppo finisse all’orecchio della Stasi. La polizia segreta e brutale della DDR.
Ma anche con queste forze manuali c’era un altro problema, ovvero la necessità di avere soldi per finanziare quanto serviva per comprare materiali ed attrezzi.
L’idea di Spina è ancora una volta geniale e folle. In quel periodo era uscito un film chiamato the tunnel, sembra fatto apposta. Contatta tutte le agenzie stampa americane per cercare di vendere i diritti della sua impresa come spinoff pubblicitario. L’accordo si fa con la NBC anche grazie al supporto della CIA, per 30 mila marchi. Un cineoperatore e un giornalista seguono il progetto che sfocerà in un film che aveva l’intento di mostrare le condizioni della DDR e del comunismo.
Il tunnel, 130 metri di lunghezza, 1 metro e mezzo circa sotto terra, arriva al suo completamento con una serie di peripezie, tra cui due allagamenti. All’interno usando prima putrelle a forma triangolare, poi quadrata, c’era un sistema di areazione, una piccola rotaia e persino un collegamento telefonico. Sotto riescono a sentire i rumori del mondo di sopra, persino a distinguere i passi di un uomo o di una donna.
Arriva quindi il giorno designato, poco prima la fidanzata di Mimmo, tedesca, va nel settore Est a dare il segnale in codice. 29 persone riusciranno a passare in una notte, l’ultimo con il tunnel quasi allagato nuovamente e definitivamente.
Tra questi Peter, la figlia, la moglie e la Madre. La promessa di Luigi e Mimmo era completa, ma anche quella di coloro che vi parteciparono. Il tunnel diverrà noto come Tunnell 29 e sul civico 80 della Bernauer Straße c’è una targa che commemora quell’evento.
Luigi Spina e Domenico Sesta riceveranno la medaglia d’oro al valore civile, mentre il film della NBC nel 1962 vincerà l’Emmy Award. Domenico è scomparso nel maggio del 2002, mentre Luigi nell’agosto del 2014.
Rimane una storia straordinaria, forse troppo poco conosciuta, due film che si ispirarono ai fatti e il report originale della NBC in bianco e nero.
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