Vabbè, dopo la bull run di questi sei mesi come era facile attendersi partono, oltre alle truffe anche, progetti alquanto dubbi che intendono sfruttare la scia mediatica e pubblicitaria.
Su Coin Telegraph appare una news su una non meglio nota di marca di automotive elettrica (mai sentita prima d’ora) che avrà tra le sue caratteristiche quella di “minare” mentre è parcheggiata.
E già qua si capisce che si tratta di pubblicità per qualcosa che non vedrà mai la luce, infatti le cripto da minare sono Bitcoin, Ethereum e Doge!
Tralasciando Etherum che sarebbe quella vagamente più sensata, Bitcoin essendo il contrario dell’efficenza energetica mal si sposa con l’oggetto in questione. Ma poi Doge… vabbè…
Nella vettura verrebbe montata una GPU adatta allo scopo. Con il rischio, sempre che il discorso connettività sia sostenibile e/o risolvibile, di vedere un’auto perennemente ferma alla colonnina che non si ricarica mai, oltre a costare uno sproposito in corrente elettrica. Non è che quella casca dal pero…
Questa cosa mi ricorda molto le ICO di qualche anno fa, una roba buttata la in salsa blockchain per tirare su soldi Fiat. Soldi che spariranno senza arrivare ad un perché.
L’idea comunque della blockchain in ambito automotive, specie in futuro con l’arrivo della guida autonoma, potrebbe avere decisamente senso. Pensiamo ad esempio ad un uomo d’affari che non vuole perdere tempo per strada e chiede (attraverso i protocolli) alle altre vetture di lasciarlo passare, in cambio di una piccola reward in cripto valute.
Mettersi a minare quando l’auto è parcheggiata boh.. non mi sembra questo granché, ne dal punto di vista logico, ne da quello di ritorno economico.
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